Nei giorni scorsi, al termine di un lungo servizio di osservazione, preceduto da numerosi pedinamenti nelle campagne del tavoliere al confine con i territori garganici, finalizzato al contrasto del triste fenomeno del “caporalato”, che attanaglia particolarmente in questo periodo dell’anno l’intera Capitanata, costringendo lavoratori stranieri in condizioni di vita precarie e di lavoro assolutamente senza i minimi requisiti previsti dalla normativa di settore, i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di San Giovanni Rotondo, in collaborazione con i militari delle Stazioni di San Marco in Lamis e Rignano Garganico, con anche l’ausilio di personale dello SPESAL ASL Foggia, hanno eseguito numerosi controlli direttamente sui campi, riscontrando non poche irregolarità in materia di sicurezza sul lavoro.
I carabinieri, infatti, intervenuti nelle campagne di San Giovanni Rotondo, in località “Principe”, hanno accertato che molti dei lavoratori non indossavano alcun dispositivo di protezione antinfortunistica, rischiando così di rimanere seriamente feriti. Per tale motivo sono state comminate sanzioni amministrative per un importo complessivo di circa 4000 euro.
Nella circostanza sono stati controllati 36 lavoratori, tutti provenienti da svariati paesi africani e dell’est Europa. I primi, domiciliati in località “Cicerone”, agro di San Marco in Lamis, i secondi nelle campagne di Trinitapoli. Il controllo ha anche portato al sequestro di quattro furgoni, sprovvisti di copertura assicurativa, e di un’autovettura risultata provento di furto, e tutti mezzi utilizzati per il trasporto dei lavoratori.
Sono ora in corso ulteriori accertamenti, finalizzati a verificare, sulla base dei servizi di osservazione svolti, la corrispondenza tra le dichiarazioni sulle ore lavorative registrate e quelle realmente effettuate.