Riduzione del rischio idrogeologico e monumento ai fratelli Luciani, c’è soddisfazione a Palazzo Badiale
Gli interventi per la mitigazione del dissesto idrogeologico rientrano nell’Accordo di Programma sottoscritto tra il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del Mare e la Regione Puglia. Iniziati inoltre i lavori per la realizzazione dell’Edicola Monumentale dedicata alle vittime di mafia e ai fratelli Luciani
C’è grande soddisfazione a Palazzo Badiale per un finanziamento complessivo di 3 mln e 757 mila euro volti al superamento delle criticità conseguenti al dissesto idrogeologico. E questo grazie a un bando della Regione Puglia pubblicato il 23 agosto 2018 nell’ambito del primo stralcio del “Fondo per la progettazione degli interventi contro il dissesto idrogeologico”, approvato in precedenza dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Mare in data 22 novembre 2017.
Nello specifico sono due i finanziamenti “catturati” e destinati alle casse di Piazza Municipio: 2 mln e 338 mila euro per il “Consolidamento del dissesto idrogeologico in Via Livatino e Via Borsellino” e 1 mln e 368 mila euro per quello in Via Fiume. Il tutto sarà eseguito tramite interventi di ingegneria geotecnica per limitare gli eventi franosi.
Nel mese di agosto, inoltre, la Regione Puglia ha sottoscritto un accordo di programma con il Ministero per l’Ambiente per il cosiddetto “Piano Frane” che prevede 16 interventi in provincia di Foggia per un importo complessivo di 32 milioni di € che saranno attuati entro il prossimo anno mentre nell’ambito del Patto per il Sud la stessa Regione ha stanziato 100 milioni di € per interventi contro il dissesto idrogeologico da eseguirsi in 21 Comuni pugliesi.
Infine, fa sapere ancora la giunta guidata da Michele Merla, sono iniziati i lavori per la realizzazione dell’Edicola Monumentale dedicata alle vittime di mafia (foto in basso), ubicata all’interno del cimitero comunale e destinata ad accogliere i resti mortali dei fratelli Luigi e Aurelio Luciani, vittime innocenti di un agguato mafioso riconducibile alla mafia garganica, avvenuto il 9 agosto 2017 nei pressi della vecchia stazione ferroviaria di San Marco in Lamis.
Un’opera fortemente voluta dall’amministrazione comunale, “a testimonianza tangibile di condanna dell’episodio, di rifiuto del fenomeno mafioso e quale monito alle coscienze degli irreparabili danni che la mafia arreca attentando quotidianamente alla legalità, alla sicurezza e all’ordinato svolgimento della vita civile”.