Tante ombre nella vita di Lucio Battisti. Sono passati esattamente venti anni dalla sua morte (aveva 55 anni quando morì) e ancora non sappiamo tutto su di lui. Nemmeno dove è sepolto!! È stato soprattutto un autore di musica: di testi assolutamente no!! e di cantare non ne parliamo proprio: non ha mai fatto concerti. All’inizio della sua carriera il complesso della “Formula 3” se lo portò dietro, ma non riuscì a cantare per molte serate: la voce non era in grado di entusiasmare le folle.
Una riservatezza forse esagerata, avallata dalla moglie che ha fatto di tutto per non far trapelare nulla sulla loro vita privata. È stato anche “fortunato” in tal senso per non essere vissuto ai tempi di internet e Facebook, dove tutto quello che facciamo e vediamo viene sbattuto sulla faccia di tutti.
Pochi anni prima che morisse alcuni ragazzini riuscirono a riprenderlo con una telecamera amatoriale mentre stava in auto, aspettando la moglie che uscisse da un supermercato. Appena scoprii di essere ripreso, aprì un giornale per nascondersi dietro, rimproverando i ragazzini per quello che stavano facendo.
E in questo filmato è l’ultima volta che veniva immortalato il viso di Lucio Battisti. Se non ricordo male la sequenza venne trasmessa da “Striscia la notizia”, era un filmato di pochi secondi, dopo quella messa in onda non venne più riproposto in tv. Scommetto che sarà scattata qualche azione legale della famiglia Battisti verso coloro che mandarono in onda il filmato.
Invece l’ultima apparizione televisiva ufficiale di Lucio Battisti è quella trasmessa nel 1982 dalla tv svizzera tedesca, quando cantò (in playback) “Amore di provincia” e “Una giornata uggiosa”. Si dice per aver perso una scommessa. In questo filmato lo si vede ingrassato, con pantaloni bianchi, un camicione a righe e con i capelli lunghi. Già nel 1978 aveva deciso di non rilasciare più interviste. Nel 1984 incontrò Lucio Dalla, il quale cercò di convincerlo a collaborare con lui ad un nuovo lavoro discografico, ma non se ne fece nulla. Ricorda Lucio Dalla che Battisti sembrava frastornato, forse confuso sul da farsi. Del Battisti conosciuto da sempre non c’era più traccia.
Dopo aver lasciato Mogol, Battisti diceva che doveva sperimentare. Ma cosa sperimentare?? I testi dei successivi sei album vennero scritti, come sempre, non da lui, ma da altri, in 18 anni?? Per me questa non è sperimentazione, ma è confusione mentale! Di Lucio Battisti non c’e traccia su internet, nel senso che ufficialmente i file delle sue canzoni non si possono scaricare. Tutta colpa di una battaglia legale decennale tra gli eredi del cantante e il paroliere Mogol. Alla fine si va a finire sempre sul vile denaro. Ufficialmente non esistono band di cover delle canzoni di Lucio Battisti, e se esistessero, poveri a loro: se lo sa la moglie…
Esiste anche un Battisti “esoterico”, come la copertina dell’album “E già”, dove è ritratto su una spiaggia del Galles, che Lucio aveva sognato, dove si vide vestito di bianco e si riflette in uno specchio, da dove esce un lampo di luce che gli copre il viso. E così volle quella copertina interna di quell’album, come nel sogno.
Un altro episodio misterioso di Lucio Battisti è la famosa canzone “L’arcobaleno”, cantata da Celentano, scritta da Mogol per le parole, e da Gianni Bella per la musica. La canzone è del 1999, un anno dopo la morte del cantante. Questo brano ha una storia molto strana: Mogol più volte disse che un verso di quella canzone gli era stato dettato da Battisti che gli era apparso in sogno. Ma disse anche che vide Battisti come un fantasma che gli parlava. Insomma, una storia troppo strana per capirci qualcosa, dove si mescolarono nel tempo: medium, libri da cercare, sogni e apparizioni
Altro mistero, questa volta “terrestre”: i testi dell’album “E già”, di chi sono? Ufficialmente della moglie di Battisti, che si firmò come “Velezia”. Ma il vero nome è Grazia Letizia Veronese, e alcuni dicono che nemmeno la moglie gli scrisse i testi di quell’album, e allora chi l’ha scritto??
L’ultimo periodo della vita di Battisti probabilmente è stato di molta sofferenza: in dialisi quasi tutti i giorni fino a quando non ci fu più nulla da fare. Quando morì il 9 settembre del 1998, l’ospedale di Lecco, dove era ricoverato, venne letteralmente blindato, la camera mortuaria inaccessibile a tutti, nemmeno Mogol riuscì ad entrare. I funerali si svolsero in forma privata al cimitero di Molteno.
Per anni i fans si recarono sulla tomba di Lucio Battisti, fino a quando la moglie sbaracca tutto e trasla la salma del marito non si sa dove…
Mario Ciro CIAVARELLA AURELIO