«Gruppi e associazioni, tra cui ‘Campagne in lotta’, smentiscono qualsiasi tentativo di violenza nei confronti dei due poliziotti, da parte degli immigrati del ghetto di Borgo Mezzanone, ritenendo quelle del Sap “gravissime illazioni”. Peccato però che il loro stesso video a corredo delle loro dichiarazioni, evidenzi la verità, ovvero due poliziotti accerchiati da circa cinquanta persone che tentavano di sottrarre all’arresto un loro connazionale. Questo è un reato».
Così Francesco Pulli, Segretario Nazionale del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap), torna sulla questione dell’aggressione avvenuta a Borgo Mezzanone ai danni dei due poliziotti della stradale che hanno arrestato un gambiano di 26 anni, ora a rischio di espulsione.
«Davanti a fatti di così inaudita gravità, si tenta in maniera subdola di stravolgere la verità. E la verità la raccontano i video realizzati dagli stessi immigrati. I poliziotti in quelle immagini, sono stravolti, sporchi di fango e feriti. Circostanze che dimostrano la concitazione del momento. La questione – prosegue Pulli – non è incentrata sul fatto che siano o meno extracomunitari da criminalizzare, così come qualcuno vorrebbe far passare in maniera strumentale, ma il fatto che non è ammissibile che due poliziotti finiscano accerchiati e in ospedale, solo perché hanno fatto il proprio dovere. Sottrarre con la forza un arrestato contravviene a qualsiasi regola di civile e pacifica convivenza. Fortunatamente – conclude – ci sono i video. L’ennesima dimostrazione che le telecamere sulle divise e auto di servizio chieste a gran voce dal Sap, sono un enorme strumento di trasparenza che non perdonano niente e nessuno».