Rignano Garganico: i luoghi dell’Amore di ieri e di oggi!
Restaurato di tutto punto il cosiddetto “angolo dell’Amore”, a Rignano Garganico. Si tratta di una mini-scalinata ubicata di fronte al ex-mini market di Elisa memoria, emporio, quest’ultimo, di merce varia e di stile moderno assai frequentato negli anni ’70, chiuso subito dopo la morte della donna.
Il minuscolo poggio, come la zona circostante costituisce il centro vitale della cittadina. Qui confluiscono infatti: via Marcone che coincide con la SP che porta giù in pianura e da qui alle principali città della provincia (Foggia, San Severo, Manfredonia, ecc.); Corso Roma che ti collega al centro storico; Via Dante alla Ripa-Belvedere; Piazza di San Rocco al vicino ed omonimo popoloso quartiere, attraversato a sua volta dalla SP per San Marco in Lamis e San Giovanni Rotondo. Riprendendo il discorso di cronaca, va detto subito nel luogo sopraccitato si radunano da qualche tempo, per lo più nel tardo pomeriggio, i giovanissimi del paese. Lo fanno a mo’ di vetrina, soprattutto le ragazzine, per scegliere o essere scelti dal partner. Dopo di che si allontanano in coppia per appartarsi in altri luoghi, per esempio nel vicino Bar “Paradise” o più in là alla cosiddetta”Discoteca”, Bar e pista da ballo nei tempi addietro assai frequentata anche dalle giovane leve forestiere. Qualcuno ricorda ancora la ‘mini-scalinata’ (mini per distinguerla dalla più famosa infrastruttura di Via Verdi), perché quando la stessa era un ‘rudere’ , spesso capitava a chi si sedeva di perdere qualche pezzo di pantalone, specie quelli di formato corto per ragioni di età. Allora, per i malcapitati erano dolori e sgridate a tutto spiano da parte delle mamme esigenti. I lavori eseguiti a regola d’arte dalla ditta Vincitorio – Costruzioni sono stati salutati con vivo compiacimento sia dalla popolazione locale sia dai Rignanesi di fuori che qui bivaccano con piacere durante l’estate. Un tempo i luoghi ambiti dagli innamorati si trovavano quasi tutti all’interno del bellissimo e riposante borgo antico di origine e fattura medievale. Si cominciava dalla Strettola, l’angusta galleria che collega Via Baronale con Via P.Antonio Fania (una sorta di sex simbol anche in tempi attuali, così come lo è il vicolo dei baci a Vico del Gargano. durante la festa di San Valentino. Su questo luogo se ne dicono di cotte e di crude (Vedi la storia di Antonio e Rocchina in “Racconti e leggende del Gargano” di Angelo Del Vecchio, 2003) Si approdava, poi, al comodo ed accessibile pianerottolo di “zia Monaca”, dove i baci dei furtivi si avvertono ancora nell’aria. In caso di ‘occupato’ ci si spostava subito sulla Ripa e ci si rannicchiava a più coppie negli angoli rocciosi. Se anche qui c’era il pieno, ci si spostava più giù per amoreggiare presso il muro di cinta dell’orto di Bisacciare sotto il chiaro di luna. In altri casi ci si avventurava in luoghi più lontani, come per esempio allo “Scannagge” (ex-mattatoio, ora località Croce, altrettanto attiva) o a ‘Varrèdde’, dove di solito si era disturbati dal passaggio improvviso di qualche auto. Anzi, si ricorda di un autista geloso che notato che poco distante accanto ad una ‘macera’ c’erano due coppie, ne abbordò una la cui partner indossava un maglione uguale a quello della sorella, Non ci pensò due volte e, sceso dal camion, dal di dietro strattonò la donna e gli appioppò due sonori (letteralmente) schiaffoni. La stessa si girò stupita ed imprecante. L’altro, accortosi che non era il suo famigliare, si rigirò anche lui di scatto e, senza chiedere minimamente scusa, salì sull’ automezzo, abbandonando immediatamente il luogo del misfatto, con la coda tra le gambe e rosso di vergogna.
Antonio Del Vecchio