Tutti vogliono valorizzarlo ma nessuno ci riesce. Ecco il triste destino del Bosco di San Matteo abbandonato a se stesso e ridotto a pattumiera
Non è una novità. Ci buttano di tutto. A dispetto del fatto che sia un polmone verde e una zona sotto tutela, compresa entro i limiti territoriali del Parco Nazionale del Gargano. Insomma, il bosco Difesa di San Matteo, inserito da poco nell’elenco regionale dei boschi didattici, è ancora bersaglio di chi tratta il suolo pubblico come una discarica.
In mezzo all’erba o tra gli alberi finiscono scarti edili, eternit, pneumatici, paraurti e pezzi di auto; o addirittura un frigorifero, ma anche semplici sacchi della spazzatura. Che poi diventano prelibati bocconcini per cinghiali, lupi e mucche al pascolo, le stesse che ogni giorno mettono in serio pericolo gli automobilisti sul tratto di strada che collega San Marco in Lamis a Borgo Celano. Libere di scorrazzare indisturbate come in India, dove però la vacca è sacra.
Di seguito le foto scattate lo scorso 12 novembre da un nostro lettore.
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