Per la SP per San Marco, Rignano chiama Candela!
L’incrocio di Casarinelli di accesso a San Marco in Lamis per chi viene dalla Provinciale di Rignano Garganico è diventato da qualche tempo una sorta di “Croce – delizia” (per modo di dire) non solo per gli autisti di automezzi privati ma anche per quelli impegnati nel servizio pubblico di linea, lodevolmente assolto dalla Cotrap.
A tirare su il tema, ormai definito da tutti un pericolo grave del tipo “mo ci scappa il morto”, ci ha pensato Matteo Stanco, consigliere comunale della minoranza “Patto per Rignano” . Lo ha fatto con foga nel corso della recente riunione del Consiglio Comunale. Della annosa ed irrisolta vicenda egli ne ha fatto un vero e proprio cavallo di battaglia. E questo non a torto, perché è un problema che prova sulla propria pelle ogni giorno, essendo un utente della stessa, quale lavoratore pendolare. La condivisione dello stato di cose, tuttavia, è stata pressoché unanime, perché all’incrocio, di cui si dirà di più, è collegata la citata SP da e per Rignano, abbandonata da Dio e dagli uomini da vari decenni, senza alcun intervento radicale. Ora è diventata un vero e proprio colabrodo per le innumerevoli buche che si notano in ogni dove sul malmesso fondo stradale, il cui bitume è del tutto scomparso, solcato com’è da profonde fenditure. Non parliamo poi della segnaletica orizzontale e verticale, rifatta sì alla meglio negli ultimi tempi, ma inutile a causa dell’intransitabilità pressoché assoluta della strada in parola. Per di più la situazione in questi ultimi tempi si è aggravata causa della visibilità ridottasi a zero- Lo è a causa della nebbia che di sera ti impedisce di vedere ad un palmo di naso. Un evento, quest’ultimo, che molti decenni fa non esisteva affatto e che sarebbe, insorto secondo la storia orale, dopo la realizzazione della Diga di Occhito. I bordi della carreggiata sono resi irriconoscibili dalle erbacce che la infestano e dall’assenza completa dei catarifrangenti luminosi posti sui guard rail o a terra. A questi si aggiungano i rovi che crescono ai margini. Rovi che circa una quarantina di anni fa avrebbero causato uno scontro mortale tra due automezzi. Non parliamo, poi, come accennato all’inizio, dello stop mal posto all’incrocio di Casarinelli che costringe i Rignanesi ogni volta ad allungare il collo, come le giraffe, per evitare le auto che vanno a pazza velocità su e giù dal rettilineo, meglio noto come SP Belvedere. Del caso si è fatto interprete, a quanto già scritto, lo stesso sindaco Luigi Di Fiore, chiamato a segnalare alle autorità superiori eventuali e paventati pericoli gravi sulle strade. E ciò a seguito del crollo del ponte di Genova. Strade che vanno messe immediatamente in sicurezza, come recita il cappello dell’anzidetta sottoscrizione. Ecco il testo: <<I sottoscritti, titolari dei diritti di partecipazione, si oppongono alla gestione dei pochi fondi a disposizione da parte della Provincia di Foggia che non ha considerato minimamente i pericoli e i disagi che gli automobilisti, anch’essi titolari di diritti civili, sono costretti a subire a causa delle pessime condizioni in cui versano la SP 22 e la SP 28, uniche due strade di collegamento con il resto del mondo. 1. Promuovere, presso la comunità di Rignano Garganico, iniziative volte ad attirare l’attenzione verso un problema reale che, quotidianamente, mette a repentaglio la vita di chi percorre queste due importanti arterie stradali, che nei mesi e negli anni passati si sono verificati numerosi incidenti , anche mortali; 2. Sollecitare gli Enti competenti (Provincia di Foggia , Regione Puglia e Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti)alla messa in sicurezza e al rifacimento del manto stradale>>. Tra l’altro, il documento è stato indirizzato in primis alla Provincia, Ente competente, che da poco ha rinnovato il suo assetto amministrativo, eleggendo presidente Nicola Gatta, sindaco di Candela, con il quale oggi bisogna fare i conti. A differenza del passato, di questa elezione la quasi totalità della popolazione è contenta, perché intravedono nell’eletto, un soggetto disponibile e comprensivo, vivendo ed operando egli in un paese dei Monti Dauni, come Candela, dove la situazione delle arterie non è dissimile da quella della Rignano – San Marco in Lamis. E sono quasi tutti certi che egli da subito si appunterà il problema e si impegnerà a risolverlo quanto prima, facendo valere le sue ragioni al tavolo interessato a decidere le priorità degli interventi. Tanto più che alla pari degli altri anche il piccolo centro garganico versa al riguardo la Tasi.
Antonio Del Vecchio