Non cessano di stupire e nel contempo di avvincere ed emozionare le variegate opere artistiche del pittore – scultore sammarchese Nick Petruccelli.
Opere che ripercorrono le varie tappe della sua vita e del suo sentire artistico. Lo ha dimostrato ancora una volta alla personale, inaugurata in pompa magna l’altro pomeriggio, a Roma. Infatti, la stessa non ha visto in campo la presenza di nomi altisonanti che, spesso servono a fare solo passerella, ma un pubblico selezionato ed attento, fatto di famigliari, amici stretti, pugliesi romani ed altri estimatori, che in simili casi aiutano a dare calore e colore all’avvenimento, senza farti schiacciare dalla critica velenosa dei soliti noti. Il tutto è accaduto presso la Galleria d’Arte “l’Acquario” con sede in Via Giulia 178, cuore della Roma bene. In tutto una quarantina di opere di formato piccolo, medio e massimo, appartenenti in gran parte al suo stile predominante, quello misto scultura-pittura acrilica. Si tratta di una”goccia” significativa della sua prolifica produzione che ammonterebbe, secondo una sommaria stima ad un migliaio di esemplari.
La mostra che si prolungherà fino al 7 dicembre prossimo, resterà aperta, ad esclusione dei giorni festivi, solo nelle ore pomeridiane, dalle 16.00 alle 20.00. All’inizio dell’anno con tre quadri significativi ha partecipato alla collettiva sulla Shoa messa appunto dall’omonimo Museo nella stessa Capitale. Tuttavia, nonostante il suo attaccamento alla città eterna, l’esperienza di Petruccelli non si limita solo a questo, ma ha alle spalle una lunga esperienza espositiva effettuata in Italia e all’estero, con un puntuale riscontro di pubblico e di critica. Inizialmente si è fatto apprezzare a Melbourne in Australia, dove si è artisticamente formato sotto la guida del fratello Peter, anche lui docente accademico ed artista di fama mondiale, scomparso qualche anno fa.
Più recentemente ha girato in lungo ed in largo non solo la Puglia, ma anche lo Stivale, soffermandosi alla Biennale d’Arte di Firenze. Nel 2013 ha esposto le sue maggiori opere nei locali di Studio 522 in New York. La mostra, come si legge nella brochure, dal titolo “Tempo ed eternità, era stata allestita nell’ambito di Snowing Styrofoam, col patrocinio dell’Istituto di Cultura Italiana e la cura di Veronica Santi. A livello critico, di lui si sono occupati diversi critici, sia a livello di catalogo sia con singoli pezzi. Il riferimento è a Katia Ricci, a Gaetano Cristino e a tanti altri. Nel 2011 ha scritto di lui Angelo Centonze, con il saggio “Nick Petruccelli: una figura paradigmatica dell’emigrazione pugliese in Australia”. Il tutto è contenuto nel v. “Gli Emigranti Pugliesi in Australia Risorsa Storica”, curato da Cristian Talesco ed uscito lo stesso anno, per i tipi di Amia. In conclusione, l’artista non si ferma qui, ma continuerà a produrre e a regalarci opere di largo spessore artistico e culturale dalla sua casa-bottega di Porta San Severo nella sua città natale, a cui è legato anima e corpo. Ad Maiora!
Antonio DEL VECCHIO