Approda oggi in Consiglio comunale, alle ore 15.30 presso l’aula consiliare di Palazzo Badiale, l’accapo riguardante la paventata chiusura del Laboratorio di Analisi ubicato nel PTA di San Marco in Lamis, la struttura sanitaria nata dalle ceneri dell’ex ospedale “Umberto I” e inaugurata pochi giorni fa dal presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.
E mentre la maggioranza (a trazione PD) sulla questione, al momento, si è dimostrata piuttosto remissiva e silente, ad insorgere è stata l’opposizione (San Marco nel cuore e Movimento 5 Stelle) uscita compatta con la richiesta di un consiglio comunale urgente (quello odierno) «per discutere e per deliberare sul “Mantenimento del Laboratorio di Analisi presso il PTA Umberto I° di San Marco in Lamis”». Diversa la situazione nella vicina Rignano Garganico, dove la massima assise cittadina non ha perso tempo votando all’unanimità una mozione presentata dal gruppo di minoranza Patto per Rignano, che impegna inoltre il primo cittadino Di Fiore a “farsi promotore nei confronti degli altri comuni del territorio per la convocazione di un apposito urgente Consiglio intercomunale”.
Un mezzo verdetto, però, è già stato emesso. E a pronunciarlo, qualche giorno addietro, è stato lo stesso Emiliano un attimo prima di tagliare il nastro inaugurale al PTA di San Marco in Lamis: «I laboratori di analisi vanno accorpati il più possibile, fermo restando che i punti di prelievo devono restare dove sono. Quello che serve è non far spostare le persone (utenti, ndr). Poi, se si deve spostare il personale noi chiederemo scusa e lo ringrazieremo per i disagi, perché non tutti i lavoratori possono lavorare sotto casa. E naturalmente l’accorpamento non è una decisione mia, perché tutto quello che noi facciamo è in ossequio a delle leggi (del Governo centrale, ndr) che tutti conoscono benissimo. In questo paese si pensa che per ragioni elettorali o di convenienza i politici vìolino le leggi. Non è così nel mio caso.”
Come ormai noto, la riorganizzazione partirà dal 1° gennaio 2019. In estrema sintesi, il Laboratorio Analisi di San Marco in Lamis verrà declassato a Centro Prelievo Territoriale (con il solo compito di eseguire i prelievi ematologici o microbiologici da trasferire poi al Laboratorio Hub di San Severo).
“La notizia riportata dai media ha creato sconcerto non solo tra gli operatori, ma soprattutto tra i cittadini-utenti e tra le loro organizzazioni di rappresentanza”, ha osservato in una nota Walter Mancini, presidente dell’Associazione Difesa Consumatori e Utenti ADCUA ONLUS. “In una provincia così estesa come quella foggiana, diventerà problematico se non impossibile organizzare il trasporto dei campioni biologici dai punti di prelievo ai pochi laboratori ospedalieri situati in molti casi a qualche ora di distanza determinandosi necessariamente uno sfasamento temporale tra i tempi di prelievo e trasporto e quelli di lavorazione. Per le considerazioni fin qui svolte appaiono poco lodevoli le motivazioni della Regione Puglia che riconduce le disposizione da attuare al Decreto Ministeriale n. 70 del 2015 e che già in materia di Laboratori di Analisi pubblici regionali ha elaborato un modello di riorganizzazione con la deliberazione di Giunta n. 985 del 20 giugno 2017. Pertanto, si invitano le organizzazioni sindacali della dirigenza e del comparto sanità, gli ordini professionali in particolare, medici, chimici, tecnici di laboratorio, biologi, ad attivarsi per evitare qualsiasi forma di danno alla loro professionalità e disagio all’utenza, derivanti dagli ulteriori interventi riorganizzativi imposti dalla Regione Puglia nel comparto sanitario”.