Le Ri-velazioni di Nicola Liberatore
In Fondazione si inaugura l’antologica dedicata al grande artista di San Marco in Lamis.
Sarà inaugurata sabato 15 dicembre 2018 alle ore 18, presso la Galleria della Fondazione dei Monti Uniti di Foggia, in via Arpi 152, la mostra “Nicola Liberatore: ri-velazioni”.
La mostra – ben sessantadue opere, tra tele, plurimaterici e installazioni, – s’inserisce nell’ambito delle antologiche che la Fondazione dedica agli artisti del territorio che abbiano operato con successo, almeno a livello nazionale, nell’arco di cinquant’anni. Cosa che Liberatore ha fatto, con originalità, in un continuo tessere e riannodare passato e presente, valori magici ed istanze razionali, mondo contadino e società industriale, sperimentando combines, tra materiali e tecniche diversi, sempre più suggestive e poetiche: ri-velazioni dove la spiritualità costantemente si rinnova.
“Non è facile – ha scritto il Presidente della Fondazione, prof. Aldo Ligustro, nell’introduzione al catalogo della mostra – coniugare le tematiche del sacro e della spiritualità con una espressione artistica che voglia essere contemporanea. Ebbene, può ritenersi che queste sfide Nicola Liberatore non solo le abbia vinte, ma vi sia riuscito, paradossalmente, proprio grazie alla ‘memoria dell’antico’, al vissuto e agli affioramenti alla coscienza, attraverso i ‘materiali culturali’, della tradizione millenaria racchiusa nella Montagna del Sole. L’originalità della cifra stilistica delle sue opere è costituita esattamente dallo spessore di questo arretramento nel tempo, che poi restituisce al presente un carico di segni, icone e narrazioni, in particolare con l’iterazione costante, su teli e tele e all’interno delle installazioni, dei ‘passi’ dei pellegrini, chiara metafora del cammino dell’uomo verso la sua meta, i suoi desideri o sogni”.
L’arte di Liberatore dice a sua volta Gaetano Cristino, curatore della mostra e del catalogo, “si colloca come originale esito post-moderno delle esperienze “poveriste” e informali. I caratteri tipici dell’arte povera e la magia dei ‘materiali’ vengono infatti da Liberatore affiancati al valore altrettanto saturo di magica spiritualità dell’evocazione di segni e manufatti della cultura materiale e della tradizione figurativa del proprio contesto antropologico, che è principalmente il Gargano. Egli opera sul duplice registro della scoperta della sostanza interiore e di quella esterna, il simulacro, la cui sintesi produce il cortocircuito emotivo tipico di un’opera d’arte, che riesce ad illuminare cuore e mente. Il ri-velare di Nicola Liberatore è un continuum. Non è dato una volta per tutte. Egli toglie alla materia, per davvero o anche solo simbolicamente, raschia la superficie per arrivare al primordio, ma poi riempie quello spazio temporale di altri significati, di altre verità, di nuove verità, e aggiunge materia a materia e segni a segni fino ad attualizzarne il complesso. Quei veli che egli aggiunge, quelle stratificazioni, vero e proprio palinsesto a contrario, assumono il carattere di quelle antiche velazioni, che avevano il senso di sacralizzare, riempire di spiritualità, di attesa, ciò che veniva coperto fino alla svelata pasquale.”
La mostra è corredata da un catalogo di 128 pagine, edito da Effebiemme, che comprende, oltre ad una antologia della critica e a un ricco apparato iconografico, testi di Gaetano Cristino e Leonarda Liberatore e versi di Carlo d’Altilia sulla pittura di Liberatore.
La mostra rimarrà aperta fino al 19 gennaio 2019, esclusi i giorni festivi, osservando i seguenti orari: da lunedì a sabato, ore 10-13/17-20.
Nicola Liberatore è nato a S. Marco in Lamis (Foggia) nel 1949.
Nel centro garganico trascorre la sua infanzia e parte dell’adolescenza, assorbendone il grande substrato culturale e sacrale, la cui memoria sarà poi fonte primaria della sua arte.
Studia presso l’Accademia di Belle Arti di Foggia e si abilita in Disegno e Storia dell’Arte. Già dal 1970 inizia ad esporre in spazi pubblici e privati, con una figurazione critica di impegno sociale che lascerà gradualmente il posto ad una elaborazione di “intensa elaborazione antropologica” (L. Cataldo) dove la “materia diventa immagine carica di esistenza” (M. Casamassima). Ha fatto parte del Laboratorio Artivisive di Foggia e collabora attualmente con l’associazione Spazio 55-arte contemporanea.
Ha allestito numerose mostre personali e partecipato a importanti rassegne d’arte sia in Italia che all’estero ottenendo importanti riconoscimenti. Nel 2004 i critici L. Caramel, T. Carpentieri, P. Marino, gli conferiscono il Premio Paolo VI nell’ambito della Terza Triennale d’Arte Sacra di Lecce “per aver saputo evocare un’immagine mariana di rarefatte trasparenze grazie alla preziosità materica di trame, anche di uso liturgico, in funzione di simbolismo segnico”. Lo stesso anno viene invitato da Giorgio Di Genova a partecipare alla mostra Luce, vero sole dell’arte, presso il Museo d’Arte delle Generazioni Italiane del ‘900 “P.Bargellini”, di Pieve di Cento (Bologna). Nel 2011 è invitato alla 54^ Biennale di Venezia, Padiglione Italia, Palazzo delle Esposizioni, Torino. Nel 2012 è tra gli artisti premiati alla XII Biennale dell’acquarello di Albignasego (Padova). Nel 2013 partecipa a Napoli alla mostra Paleocontemporanea, curata di Holger Milkau, mentre nel 2016 è tra gli artisti invitati a rappresentare il Genius Loci pugliese nell’omonima rassegna curata da Clara Gelao presso la Pinacoteca Metropolitana “Corrado Giacquinto” di Bari. Nel 2017 è invitato alla Biennale del libro d’artista a Napoli.
Della sua opera si sono occupati numerosi critici, tra cui, M. Bignardi, C. Botta, F. C. Braile, F. Brugnettini, V. Caiati, A. Calabria, F. Cappetti, L. Caramel, F. Carangelo, R. Cardone, T. Carpentieri, M. Casamassima, S. Cassano, L. Cataldo, S. Ciccone, M. Corfiati, G. Cristino, S. D’Amaro, A. D’Elia, G. De Matteis, T. De Palma, M. De Stasio, L. De Venere, T. di Corcia, F. Di Gioia, G. Di Genova, M. Di Tursi, T. Evangelisti, L. P. Finizio, F. Fiorentino, A. P. Fiorillo, S. Fizzarotti, D. Grittani, M. Guastella, S. Imperio, G. Inserra, S. Labella, S. Luperto, M. Laratro, A. Marino, P. Marino, B. Martuscello, F. Menna, M. Mojana, R. Nigro, D. Paiano, A. Panareo, A. Pantaleo, L. Pastore, G. Pensato, G. Petruzzelli, F. Picca, T. Rauzino, L. Rea, K. Ricci, G. Ruggiero, L. Spadano, P. Spadano, N. M. Spagnoli, F. Spena, V. Tomasello, F. Vincitorio, M. Vinella, L. Zingarelli.
Invito nell’ALLEGATO sottostante.
Aurelio ANDRETTA