Non siate bestie, “I botti ammazzano ogni anno 5mila animali”
Ogni anno le vittime dei fuochi d’artificio sparati a capodanno sono migliaia. Per la maggior parte si tratta di animali selvatici, ma anche per cani e gatti i botti sono una minaccia inutile. Ecco il perché della campagna di sensibilizzazione di Wwf, Lav e Enpa.
Morire di paura. E’ un rischio concreto per migliaia di animali domestici e selvatici ad ogni Capodanno, a causa di botti e petardi. Quelli anziani possono essere colti da infarto, quelli selvatici come gli uccelli – vagando disorientati – accade che si schiantino contro alberi, muri o cavi elettrici, cani e gatti di casa colti dal terrore fuggono e si perdono finendo spesso investiti dalle auto. Se l’uomo ha un udito con una percezione compresa tra le frequenze denominate infrasuoni, intorno ai 15 hertz, e quelle denominate ultrasuoni, sopra i 15.000 hertz, cani e gatti, invece, dimostrano facoltà uditive di gran lunga superiori: il cane fino a circa 60.000 hertz mentre il gatto fino a 70.000 hertz. Più efficienti, dunque, ma molto più sensibili. Negli animali degli allevamenti come mucche, cavalli e conigli, le conseguenze delle esplosioni possono provocare nelle femmine gravide addirittura l’aborto da spavento. Anche per queste ragioni le associazioni animaliste rinnovano gli appelli, soprattutto ai sindaci, ad emanare ordinanze di divieto di esplosione di petardi. Ma anche alle forze dell’ordine a vigilare con controlli reali.
LAV – La Lega Antivivisezione (Lav) sollecita i sindaci che non avessero ancora fatto a emanare un provvedimento che vieti l’utilizzo di petardi, botti e artifici pirotecnici di ogni genere su tutto il territorio comunale affinché “i festeggiamenti di Capodanno non si traducano in una tragedia per gli animali, oltre che per salvaguardare l’incolumità delle persone”. Negli ultimi quattro anni grazie all’aumento dei provvedimenti comunali che hanno vietato botti e spettacoli pirotecnici, vi è stata una drastica diminuzione degli incidenti, osserva la Lav ricordando che i dati ufficiali riportano che dal 2013 al 2017 il numero di persone ferite è diminuito da 361 a 184.
ENPA – Pochi giorni al Capodanno e comincia già l’emergenza botti, per umani ed animali. E la si continua chiamare “tradizione”. “E’ in realtà è una pratica violenta, pericolosa e spesso collegata ad illegalità” ricorda Marco Bravi, Presidente Consiglio Nazionale ENPA e Responsabile Comunicazione e Sviluppo iniziative “anche fra gli umani genera sofferenze, ferimenti, lutti ad un livello preoccupante. Negli animali lo scoppio dei fuochi artificiali, specie in piena notte, causa danni inimmaginabili”. L’invito Enpa è diffondere tramite i social la nostra campagna affinchè le Amministrazioni rispondano a questa crescente sensibilità, come il Comune di Ruvo di Puglia che, rompendo le tradizioni, ha emesso un’ammirevole ordinanza anti-botti.
OIPA – L’Organizzazione Internazionale Protezione Animali (Oipa) rivolge un appello alle forze dell’ordine affinché considerino “una priorità” i controlli per far rispettare le ordinanze comunali di divieto “non minimizzando le conseguenze, dirette e indirette, di una condotta irresponsabile da parte di chi maneggia i petardi”.
WWF – “I fuochi artificiali possono essere causa di morte, ferimenti e traumi per animali sia domestici che selvatici – dice il Wwf -. Ma sebbene sia acclarato che l’esplosione dei botti produce effetti collaterali agli animali oltre che agli umani, tuttavia, non tutti vogliono rinunciare a questa biasimevole tradizione soprattutto al sud. Inoltre, la quantità di veleni diffusi nell’aria dall’esplosione di fuochi è particolarmente nociva e contiene valori non trascurabili di potassio, stronzio, bario, magnesio, alluminio, zolfo, titanio, manganese, rame, cromo e piombo. E’ dimostrato come la notte di Capodanno si registri un inquinamento dell’aria, con particolare riferimento alle polveri sottili, superiore a quello dell’attività di un anno di numerosi inceneritori! Il danno è amplificato dalla simultaneità dell’evento, quando l’intero territorio è ‘bersagliato’ da esplosioni pirotecniche. Ci sono tradizioni che è giusto conservare, altre sulle quali è preferibile far cadere l’oblio”.