Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, oggi sarà a Foggia dove, alle ore 11.30 presso la Prefettura, insieme all’amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri, incontrerà le Istituzioni locali e i rappresentanti delle associazioni di categoria per il Piano di sviluppo istituzionale per la Capitanata. Sarà presente il ministro per il Sud, Barbara Lezzi.
Non invitati all’incontro le maggiori sigle sindacali e cinque sindaci del Gargano (San Marco in Lamis, Vico, Ischitella, Cagnano Varano e San Nicandro Garganico).
“Ci rammarica constatare che il percorso di dialogo istituzionale avviatosi ad agosto 2018 si è interrotto. Evidentemente non per nostra volontà. Spiace che a sbarrare la porta a qualsiasi ipotesi di confronto sia chi si definisce difensore civico dei cittadini e premier del popolo: Giuseppe Conte”. Questo il giudizio di Maurizio Carmeno, Carla Costantino, Gianni Ricci, segretari generali CGIL, CISL e UIL Foggia, sul mancato invito delle forze sindacali alla presentazione, in Prefettura alla presenza del Premier Conte, del Piano istituzionale di sviluppo della Capitanata.
“Purtroppo ci pare evidente la volontà di estromettere chi, come CGIL, CISL e UIL Foggia, si è maggiormente speso sui temi della Legalità, dello sviluppo, delle infrastrutture e dell’occupazione in questi anni. Da Conte e dai vicepremier Salvini e Di Maio, attendiamo ancora riscontri in merito alle proposte per contrastare il caporalato presentate da CGIL, CISL e UIL tra agosto e settembre”, affermano Carmeno, Costantino e Ricci.
“Se alla ricerca di un confronto istituzionale, il Governo risponde col silenzio e con la scarsa attenzione, è un segnale preoccupante che terremo nella dovuta considerazione e rispetto al quale ci comporteremo di conseguenza valutando e mettendo in campo tutte le azioni possibili nell’interesse di tanti e tanti cittadini di Capitanata che si riconoscono nei sindacati”, concludono i segretari generali di CGIL, CISL e UIL Foggia.
A FoggiaToday il sindaco di San Marco in Lamis, Michele Merla, parla “di sgarbo istituzionale”. “Non discuto le opere o le decisioni, perchè capisco che ci sono territori che ne hanno bisogno più di altri, ma perché escluderci a priori dal confronto? Questa decisione ci lascia basiti e amareggiati”.
Il primo cittadino conferma di non essere mai stato coinvolto in questo processo e di non aver mai partecipato ad alcun tavolo rispetto ad opere strategiche e/o progetti di sviluppo del territorio: “Mai nessuno ci ha chiesto di fare delle proposte in tal senso”.
“Ci sentiamo esclusi da questo modo di fare e programmare le opere di questo territorio, non è giusto, non vogliamo essere esclusivamente noi i destinatari delle opere perché ci rendiamo conto che ci sono delle priorità, ma essendo noi contigui territorialmente, gradiremmo essere coinvolti e messi al corrente delle scelte e decisioni che verranno prese. Non condividiamo queste riunioni carbonare”.
Non si esclude un gesto eclatante e provocatorio quale la consegna della fascia tricolore che potrebbe avvenire proprio durante l’incontro di oggi.
Nutrito l’elenco delle opere che il presidente della provincia Gatta ha inviato alla Presidenza del Consiglio nei giorni scorsi. Nell’elenco delle opere, su cui si farà il punto in Prefettura, c’è la incompiuta strada regionale n. 1 a scorrimento veloce nata per collegare i paesi del Subappennino al Gargano, per 200 milioni di euro; c’è la diga di Piano dei Limiti per 260 milioni di euro, c’è il piano di incentivi al turismo garganico per altri 50 milioni di euro, c’è la valorizzazione delle vie del turismo religioso, vi sono una serie di infrastrutture per i monti dauni. Complessivamente il piano di sviluppo per la Capitanata, richiesto dal presidente del Consiglio, ammonta a circa 700 milioni di euro. Soldi che – assicurano da Palazzo Chigi – sono extra rispetto al “Patto per il Sud”, che per la provincia di Foggia prevede 636 milioni di euro, comprensivi dei 30 milioni di euro destinati alla sistemazione delle strade sgarrupate del Subappennino.