Dal Presidente del Governo, Giuseppe Conte , oggi in Prefettura a Foggia, anche il più piccolo Comune del Parco Nazionale del Gargano, ossia Rignano Garganico, si attende una parola decisiva per il suo sviluppo turistico – culturale, da troppo tempo trascurato per l’incomprensione di alcuni e la sottovalutazione di altri. Il riferimento è al sito paleolitico di Grotta Paglicci, noto in Europa e nel mondo per la messe di dati e l’originalità dei reperti finora emersi sull’uomo, che abbraccia l’intero periodo preistorico.
Lo stesso, da anni, attende l’apertura del Museo, per permettere ai visitatori italiani ed esteri di apprezzare e goderne la scienza e la cultura. Tra l’altro, la bellezza del volto della donna di 23 mila anni fa, lo scheletro intero del giovinetto – gigante di tre anni in più, entrambi appartenenti al tipo di Cro-Magnon; alle ossa sparse di altri soggetti, compresi quelli del Neanderthal, alle pitture dei Cavalli (l’unico esempio nello Stivale), agli innumerevoli graffiti ispirati alla vita quotidiana o alla simbologia religiosa; alla farina di avena più antica del mondo (32 mila anni da oggi); all’industria litica rappresentata in abbondanza in tutte le sue fasi cronologiche e culture. In tutto oltre ventimila reperti. In Conte Rignano confida molto, perché lo considera un pezzo del territorio e quindi un approfondito conoscitore di esso, avendo frequentato il contiguo Liceo Classico “Giannone” assieme ai suoi compagni di San Marco in Lamis (sede della scuola), di San Giovanni Rotondo (sua città di vita e residenza) e di Rignano G., appunto. É questo che tranquillizza i locali cittadini circa un suo immediato intervento risolutore e non tanto il vento di sfida di tipo partitico e strumentale, che nelle ultime ore sembra spirare in ogni dove. Anche Rignano ha le sue strade guaste e bistrattate, come la SP per San Marco, ridotta ad un colabrodo e minacciato da un incrocio pericoloso, come quello di Casarinelli. Che dire poi della sottostante Pedegarganica, un tempo assai trafficata per il trasporto delle pietre di Apricena, ora diventata un impercorribile tratturo, tanto da procurare l’ennesimo incidente mortale lo scorso anno. La medesima situazione si osserva sul resto della rete rurale, come la SP 25 per Rignano-Scalo (prossimità incrocio di Villanova); la SP 23, un tempo percorribile anche dagli automezzi di linea, ora chiusa per un ponticello malmesso. Non sono felici neppure le altre arterie, compresa quella di “Sprecacenere”, che collega a Foggia e al resto, il famoso Ghetto di Rignano, che di Rignano non è, ma è nel Comune di San Severo. Ora si spera nel nuovo Presidente della Provincia, Nicola Gatta, che oltre ad occuparsi del Supappennino, che su questo fronte non ride, si impegnerà anche per il resto della Capitanata. Quindi, niente guerra o blocchi stradali, come avveniva nei tempi passati, per impedire la chiusura dell’Ospedale, ma al momento comprensione e fiducia nell’azione di Conte e delle istituzioni è il vento che spira in paese.
Antonio Del Vecchio