Sotto la lente sono finite due procedure di reclutamento della scorsa primavera, concluse con l’assunzione di 39 irrigui e 304 forestali.
Parenti, amici e amanti. Scoppia lo scandalo Arif, l’Agenzia Regionale per le attività Irrigue e Forestali. Secondo quanto anticipato da Repubblica, nell’elenco ci sarebbero persone vicine a sindaci e ai clan del Gargano.
Due le inchieste portate avanti in questi mesi dalla Guardia di Finanza, su delega della magistratura (sia penale che contabile). Sotto la lente sono finite due procedure di reclutamento della scorsa primavera, concluse con l’assunzione di 39 irrigui e 304 forestali. L’individuazione dei profili selezionati, sarebbe avvenuta senza alcun bando pubblico, ma attraverso il ricorso a due agenzie interinali.
Proprio questo aspetto avrebbe fatto partire gli esposti che hanno dato il via all’indagine. La verifica della procedura ha fatto emergere la carenza dell’adeguata pubblicità nella selezione, delle modalità attraverso le quali sarebbe stata garantita l’imparzialità e della verifica dei requisiti. Ora, gli investigatori stanno lavorando sulla possibilità che l’assenza di trasparenza e di concorsi abbia potuto favorire parentele e sodalizi poco chiari.
Gli accertamenti sono in corso e arrivano proprio mentre all’Agenzia già si pensa alla prossima campagna acquisti in vista dell’estate, quando di nuovo saranno incrementate le fila degli stagionali per i settori irriguo e forestale e, probabilmente, altre decine di unità saranno fatte entrare per serrare i ranghi delle truppe che monitorano la diffusione della Xylella. (immediato.net)