VIDEO | No Triv, Emiliano: «Non abbassiamo la guardia»
Grande partecipazione all’incontro promosso dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, con i rappresentanti delle Regioni, dei Comuni e delle associazioni che hanno promosso il referendum No Triv del 2016, che si è tenuto oggi a Bari in Fiera del Levante.
Per le Regioni presenti la Basilicata con la vicepresidente e assessore alle politiche della persona, Flavia Franconi e l’assessore all’Ambiente Francesco Pietrantonio, oltre al consigliere regionale Pietro Lacorazza. Per la Calabria, l’assessore all’ambiente Antonella Rizzo. Per le Marche l’assessore all’ambiente Angelo Sciapichetti. Per il Molise l’assessore all’Ambiente Nicola Cavaliere, per il Veneto il presidente del Consiglio regionale Roberto Ciambetti.
Per la Regione Puglia presenti anche l’assessore Mino Borraccino, i consiglieri regionali Vizzino, Napoleone Cera, Abaterusso, Longo.
Per il Comune di San Marco in Lamis presenti il Sindaco Michele Merla e il Consigliere Comunale Luigi De Nisi.
“Lo scopo della riunione – ha detto Emiliano – è condividere una serie di proposte da rilanciare al Governo. Ricordo che questo è un governo che ha componenti politiche che hanno partecipato al referendum No triv. Sia la Lega Nord che il Movimento 5 Stelle si erano pronunciati per l’abrogazione delle leggi che consentivano le ricerche petrolifere nel nostro mare. Quindi abbiamo la ragionevole aspettativa che questo Governo sia particolarmente sensibile ad andare oltre i limiti che il movimento No Triv ha trovato nei confronti dei precedenti governi. E quindi oggi mi auguro che si possa trovare insieme una serie di proposte per poter definitivamente chiudere questa vicenda che si ripropone ogni volta che un governo viene varato. Perchè sembra quasi che queste lobby, ogni volta che qualcuno si sieda sulle poltrone del Mise o del Ministero dell’Ambiente, ci riprovino come dei serpenti tentatori per farci dimenticare o per farci abbassare la guardia nel nostro lavoro.
La riunione di oggi serve a dire che non abbassiamo la guardia, che vogliamo rilanciare e, soprattutto, che questo movimento è un movimento orizzontale, fatto di istituzioni, associazioni e popolo e che la guardia non la abbasserà mai.
Questa sospensiva del Governo per le trivellazioni ci fa piacere, ma evidentemente non ci accontenta. Questa della difesa del mare è una materia che è nell’intimo di ogni persona, sia come singolo che come collettività: è una cosa di buon senso e noi stiamo ricordando a questo governo, come abbiamo fatto ai precedenti, che il buon senso deve sempre prevalere”.
“È stata una giornata estremamente positiva – ha detto al termine dell’incontro il presidente Emiliano – la riunione ha dato un ottimo risultato con una totale unanimità di tutti i suoi componenti. Dobbiamo collegare la sospensiva delle ricerche petrolifere ad un atto più importante che si chiama Piano delle aree, ovvero il piano di ricerca effettivo del petrolio nel nostro Paese. E dobbiamo fare in modo che fino a che non sia definito questo piano delle aree non ci siano più concessioni di permessi di ricerca. Dobbiamo tutelare l’ambiente – questa è la richiesta della Basilicata – non solo dalle ricerche in mare, ma anche da quelle a terra, perché la Basilicata è purtroppo devastata dalle questioni legate all’eccessivo sfruttamento del suo territorio. In più c’è da parte della regione Calabria una forte polemica – che noi condividiamo – sull’utilizzo dell’Air Gun: è il momento nel quale le due forze di governo, M5S e Lega, entrambe da sempre contrarie all’utilizzo dell’Air Gun varino immediatamente un provvedimento di legge che ne vieti l’utilizzo.
E poi questo vertice ha consentito alle Regioni di passare dalla difesa all’attacco: significa costruire insieme tra le varie regioni interessate un’Agenzia del mare che dimostri qual è il fatturato della Blue Economy, cosa significano turismo, bellezza, pesca, itticoltura, tutte quelle attività legate al mare e che hanno un peso economico secondo noi immensamente superiore a quelle sciocchezze che sono il guadagno che l’Italia riceve dalla ricerca del petrolio e che viene da royalties, che sono peraltro tra le più basse al mondo.
Questi elementi verranno consolidati in un documento comune e portati alla Conferenza Stato Regioni, cioè in quel luogo dove tutti i presidenti delle Regioni italiane definiranno col Governo sia il Piano delle Aree che il provvedimento di sospensiva delle ricerche petrolifere nel nostro mare”.