Prima stella Michelin per BIANC, ristorante dello chef mattinatese, in quel di Amburgo in Germania
La cucina garganica “spopola” in riva al fiume Elba
Partito giovanissimo da Mattinata, una volta finite le scuole all’istituto alberghiero di Vieste, ha girovagato mezza Europa (Inghilterra, Portogallo, Austria, Germania) lavorando in molti ristoranti, tutti di rango. Un anno fa è sbarcato ad Amburgo, città portuale tedesca e seconda (dopo la capitale Berlino) più popolosa del Paese, dove ha aperto un locale, Bianc (in omaggio alle sue origini garganiche) e ieri ha ricevuto la prima stella Michelin 2019.
Lui è Matteo Ferrantino (i Ferrantino sono una stirpe di cuochi mattinatesi, nel ramo c’è anche il fratello maggiore Giuseppe, lavora in loco, e quello più piccolo Piero, anch’egli girovago in Europa), 39enne chef professionista, novello portabandiera nel mondo dei sapori e profumi di casa Gargano. La cerimonia si è svolta a Berlino, con qualche settimana di ritardo rispetto alla data iniziale. “Sono felicissimo di questo riconoscimento e ringrazio chi ha sempre creduto in me” le sue uniche parole postate al termine della manifestazione. E non devono essere stati pochi, a giudicare dalla sua carriera.
Ferrantino vanta infatti un curriculum di tutto rispetto: nel 2006 lo troviamo a Salisburgo, in Austria, al mitico Hangar 7 (vecchio aeroporto trasformato in ristorante), 40 coperti, clientela super selezionata e 200 euro a testa per una cena a base di cucina internazionale. Ambiente suggestivo ed originale: dai tavoli –quasi sospesi nel vuoto nei vari ripiani – era possibile godere di una visuale sottostante a dir poco eccezionale: in ordine sparso vi erano bolidi di Formula Uno della scuderia Red Bull (messi lì dal magnate austriaco Dietrich Mateschitz, tra i 40 uomini più ricchi del pianeta nonché proprietario dello stesso avveniristico ristorante), vecchi aeroplani perfettamente funzionanti, affascinanti piper, motociclette da corsa, velivoli da guerra ed elicotteri. Ad ammaliare il palato degli avventori, i sapori dei tipici piatti – promossi da Ferrantino- della Montagna del Sole, vale a dire orecchiette con peperoni, basilico e cacioricotta.
A gustarli il mitico Giovanni Trapattoni e il suo vice Lothar Matthaus quando insieme allenavano il Salisburgo calcio, la top model Naomi Campbell (di passaggio) e il Principe Alberto di Monaco (un habitué). Lo chef mattinatese era l’unico italiano tra i 15 cuochi della cosmopolita cucina dell’Hangar. A volerlo lì, Eckart Witzigmann, premiato alcuni anni fa quale cuoco del millennio, nume tutelare della gastronomia mondiale, che due anni dopo gli affidò “le chiavi” del ristorante Vila Joya in Portogallo, locale “in” della costa portoghese, con pochi e selezionati coperti, frequentato da esponenti del jet set internazionale. Ferrantino vanta trascorsi anche con Dieter Koschina (altro nome di rango della gastronomia mondiale).
Oggi la voglia di mettersi in discussione ed il tentativo di “volare da solo” lo hanno spinto – grazie anche al supporto di un facoltoso cliente tedesco habitué di Vila Joya – ad aprire il ristorante Bianc ad Amburgo: una scommessa destinata ad essere vincente, almeno a dar retta alla prima stella Michelin, giunta ad appena 12 mesi dall’apertura.
Francesco Trotta