Quando Riccardo vinse a Sanremo (e si sapeva già?)
Pensandoci bene, è da un po’ di tempo che a Sanremo non vince chi veniva dato per vincitore settimane prima dell’inizio del festival. Forse perché negli ultimi 20 anni nulla di nuovo è apparso sotto i riflettori del palco dell’Ariston, e anche perché la qualità delle canzoni, da troppo tempo, è senza dubbio scarsa.
Eppure c’era un tempo in cui vinceva chi doveva vincere, e lo dico in senso buono: spesso il vincitore era colui che presentava la canzone più bella. Parliamo comunque di festival di Sanremo di tanti anni fa, come quello del 1982, quando vinse Riccardo Fogli con la canzone “Storie di tutti i giorni”, senza dubbio un bellissimo brano che viene ricordato ancora oggi.
Il cantante toscano era reduce dall’estate precedente del successo di “Malinconia”, e Sanremo lo aspettava a braccia aperte da parecchi mesi. Riccardo Fogli dieci anni prima aveva lasciato i Pooh, e non navigava certamente in ottime acque discografiche: il successo come solista non arrivava, nonostante le tante canzoni incise da quando aveva lasciato il famoso complesso per mettersi in proprio.
Nel 1976 incise la prima hit di successo: “Mondo”, alla quale seguirono altri brani accettabili, ma non convincenti come il brano suddetto. Nell’estate del 1981 arriva la canzone “Malinconia”, e riecco il ritorno al grande successo come ai tempi dei Pooh, e da lì per Fogli riparte una nuova carriera discografica.
Il settimanale “TV Sorrisi e Canzoni”, alcune settimane prima dell’inizio del festival di Sanremo, mette in copertina la foto di Riccardo Fogli con lo strillo: “Riccardo Fogli cerca al Festival una conferma”, e infatti il cantante vince. Nulla di scandaloso o di sbagliato: quella canzone era la più bella tra quelle presentate in quella edizione di Sanremo.
Quindi, è un caso in cui la bellezza del brano e la “premonizione” del settimanale trovarono una coincidenza, che successe anche altre volte (come nel 1990 quando vinsero i Pooh). Il dubbio viene in un altro senso: le canzoni di Sanremo devono essere originali, mai cantate in pubblico prima della rassegna musicale e tanto meno immesse sul mercato discografico sempre prima del festival.
E allora come si poteva “immaginare” che una canzone mai ascoltata prima potesse essere la più bella tra quelle poi presentate? Le canzoni di Sanremo vengono ascoltate prima del festival, solo dalla commissione che decide quali canzoni scegliere. Evidentemente qualche “voce fuori dal coro” fece circolare la notizia che Fogli avrebbe vinto.
Naturalmente quando si fanno pronostici di questo tipo non si dice che vincerà Tizio o Caio, ma si dice che quel cantante ha in tasca la canzone più bella del festival. All’epoca il voto era un’esclusiva di alcuni esperti del settore (si dice sempre così…) che decidevano chi dovesse vincere. Il voto popolare dei telespettatori ancora non veniva inventato
E anche se ci fosse stato il voto popolare, secondo me avrebbe vinto comunque Riccardo Fogli. Le “premonizioni sanremesi” hanno fatto parte del Festival di Sanremo per tanto tempo: molti “maghi” scrivevano e poi mettevano il nome del vincitore in una busta chiusa, e a festival terminato quella busta veniva aperta pubblicamente, e lì dentro c’era magicamente scritto il nome del cantante che aveva vinto pochi minuti prima.
Ed è da alcuni anni che non si vedono esibizioni di “maghi” su questo aspetto del festival. Evidentemente accordi fatti negli anni passati, non si riescono più a fare con tanta facilità ultimamente: forse la case discografiche stanno ormai tutte sullo stesso livello come forza discografica. E anche in questo ambito la lotta si fa sempre più serrata, come dire: facciamo decidere alla giuria ufficiale chi deve vincere.
Ma poi: è così importante vincere Sanremo ai giorni nostri?? I dischi non si vendono più (e non si producono nemmeno), la musica è quasi tutta in streaming e non è detto che bisogna pagare per ascoltarla: sui siti pirata è tutta gratis. I cantanti si barcamenano solo tra i concerti, e basta. Vincere Sanremo non aggiunge più nulla a quello che un cantante riesca a fare solo “con le sue braccia”.
La verità è che la musica è finita da troppo tempo. Come Sanremo!!
Mario Ciro Ciavarella Aurelio