Tra denaro e santità

È sempre più difficile capire se esiste un nesso logico tra il denaro con  tutto quello che puoi comprare. Se la proporzione tra domanda e offerta sia sempre equa. Nel senso: quanto può costare (giustamente) un calciatore? Oppure, è giusto spendere tanti soldi per sperimentare dei farmaci sugli animali, che poi forse serviranno per far guarire gli umani? (siamo specie diverse…)

Infine: per diventare santi bisogna anche pagare? Sì, e non è un mistero (e nemmeno un  peccato, evidentemente). Chissà quanti defunti a noi cari sono santi e nessuno lo sa!! Possono esserlo anche i nostri genitori, un amico che ha sofferto per tutta la vita, un benefattore anche laico (non bisogna per forza indossare un abito sacro); e nessuno che abbia il “sospetto” di questa benemerenza per alcuni dei nostri cari defunti.

Dio spesso agisce in modo poco umano, e potrebbe fare “di testa sua”, senza scomodare testimoni oculari o simili per interrogarli sulle  virtù teologali del candidato alla canonizzazione. Quante volte abbiamo sognato dei defunti che ci hanno suggerito di fare delle scelte ben precise e che non abbiamo ascoltato? E con quale permesso si sono presentati davanti a noi, di notte, in sogno indicandoci cosa fare oppure no? Forse sono santi a nostra insaputa, ed hanno avuto il permesso da dio per manifestarsi nei nostri sogni.

Però, oltre a pagare, per diventare santi (diciamo subito quanto si spende, così ci togliamo il pensiero: bisogna spendere tra 100mila e 700mila euro), c’è bisogno di due miracoli (uno per la beatificazione e l’altro per la canonizzazione). E se il miracolo ci fosse, non saremmo certamente noi “normali” a dire se c’è stato. Ma ci vuole, un esperto, esattamente un postulatore, è una specie di avvocato difensore, che promuove il presunto miracolo. Quello più bravo è un certo Andrea Ambrosi (è un laico, non pensate male…), e che gira per il mondo alla ricerca di un miracolo “più difficile” rispetto magari, ad un altro miracolo “più facile” precedentemente scovato.

In questi casi, si lascia perdere il “miracolo-meno-miracolo” e ci si concentra sul “miracolo-più-miracolo”. Ricordando sempre che i miracoli devono avere tre caratteristiche: improvvisa guarigione del paziente, guarigione duratura e irreversibile, e senza uso di terapie (se si cura un paziente e poi guarisce… ci siamo capiti). Queste tre condizioni devono assolutamente sempre essere presenti!! La documentazione del miracolo ormai accertato, va poi stampata con traduzione rigorosamente in latino. La stampa costa per questo lavoro fra i 60 e i 70.000 euro. Ed esiste una sola tipografia a Roma che ha l’esclusiva per la stampa di questo materiale. E di chi è la tipografia che ha un fatturato di 600 mila euro l’anno? dell’avvocato Andrea Ambrosi…

E tutte le spese chi le paga? La Congregazione che ha preso l’iniziativa per far diventare santo il suo candidato, la Diocesi e tutti coloro che vogliano accollarsi l’onere e l’onore di tale iniziativa. Tanto tempo fa, per diventare santi, lo si faceva per semplice acclamazione popolare. Dal Concilio di Trento (1545), la Chiesa si è dotata di norme specifiche, utilizzando il diritto canonico. Dal momento in cui c’è un miracolo inizia la fase più difficile per decidere se tutto quello che viene descritto, con cartelle  cliniche in mano, sia vero.

Ad analizzare il caso clinico ritenuto un miracolo, ci sono sia medici credenti che atei, e il verdetto deve essere unanime. Così come succede a Lourdes, dove la commissione medica che decide sui miracoli fatti da dio tramite sua madre, è composta da scienziati atei e non. Non pensiate che a Lourdes questa commissione dispensi miracoli quotidianamente: finora son stati accertati solo 69 miracoli, dal 1858, anno in cui avvennero le apparizioni.

Sinceramente io ci credo ai miracoli, sapete perché? Perchè sono inspiegabili!! Ciò che non mi spiego è come mai ci possa essere tutto questo giro di soldi in un settore prettamente spirituale: noi umani decidiamo chi è santo e chi no (ma vi rendete conto??) E siccome anche questo aspetto non me lo so spiegare, considero un miracolo anche questo binomio denaro-santità. (O si accettano tutti i misteri o nessuno…)

Mario Ciro CIAVARELLA AURELIO

 

 

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