«Mentre il governo tiene ferme risorse per prevenzione e patto per il Sud»
“La Regione Puglia avvia 61 progetti in aree a rischio idrogeologico. Per noi la tutela del territorio e la prevenzione del rischio sono priorità assolute”: è quanto annuncia il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, nel giorno in cui un gruppo di parlamentari del Movimento 5 Stelle e FdI hanno incontrato Elio Sannicandro in rappresentanza del Commissario di governo del dissesto idrogeologico per la Puglia.
“Si tratta di progetti che intervengono su aree, a rischio frane e inondazioni, segnalate dai Comuni e inserite da Regione e Ministero per l’Ambiente nella piattaforma “Rendis”, che stabilisce le priorità di intervento per situazioni urgenti. I 61 progetti sono stati affidati ad altrettanti gruppi di professionisti, costituiti da ingegneri, geologi, architetti, agronomi e archeologi. Saranno seguiti da task force di tecnici regionali per garantire elevata qualità e tempi rapidi di approvazione. Questa è una novità assoluta, soprattutto nel metodo. L’obiettivo è di disporre nel più breve tempo possibile di progetti cantierabili” spiega Emiliano.
“Rispondiamo come sempre con fatti concreti alle chiacchiere del Movimento 5 Stelle, che pochi giorni fa mi accusava, in maniera del tutto infondata, di inerzia. La realtà è una sola: la Regione Puglia nel settembre 2016, ha indicato ben 21 interventi urgenti e prioritari, a seguito di una lunga fase istruttoria condotta dal Ministero. I fondi per finanziarli sono stati stanziati con delibera CIPE nel 2016 e previsti dal famoso Patto per il Sud. Sono passati due anni e mezzo e quei soldi non sono ancora arrivati. Parliamo di 100 milioni di euro per la Puglia destinati alla mitigazione del dissesto idrogeologico.
Al danno, si aggiunge la beffa. Nella riunione convocata dal presidente del Consiglio Conte, lo scorso 28 febbraio, abbiamo scoperto che le uniche risorse certe previste dal Piano nazionale per il dissesto idrogeologico sono i 3,1 miliardi di euro assegnati alla Protezione civile per il risarcimento danni provocati da calamità del 2018.
Tali risorse sono state distribuite fra tutte le Regioni italiane ad eccezione di Puglia, Campania e Marche che giusto nel 2018 non hanno avuto ordinanze di emergenza. L’esclusione di tre importanti regioni dal piano di protezione civile nazionale è un fatto grave, considerando che i nostri territori vivono gravi problematiche idrogeologiche come dimostra la storia passata.
Le somme assegnate a Veneto, Trento e Bolzano, peraltro, assorbono quasi un terzo di tutto il budget nazionale.
Ancor più preoccupante è la mancanza di certezze sui fondi destinati alla prevenzione del rischio idrogeologico, e sulle modalità di riparto ed erogazione in favore di tutte le regioni. È evidente che programmare gli interventi è fondamentale e lungimirante proprio per evitare di trovarsi in situazioni di emergenza. Per questo ho chiesto al presidente Stefano Bonaccini una riunione urgente della Conferenza delle Regioni per discutere la questione del Piano nazionale contro il dissesto idrogeologico”.
“La cosa che sconcerta e amareggia – conclude Emiliano – è che l’ennesimo scippo verso il Sud avvenga con l’avallo del Presidente del Consiglio Conte che non solo è il responsabile della Protezione Civile italiana, ma è anche impegnato – senza coinvolgere la Regione Puglia – nella redazione di un accordo di Programma per investire altre risorse dall’origine sconosciuta nella sua Provincia nativa, che è una delle zone italiane a più alto rischio idrogeologico alla quale vengono sottratti inopinatamente i fondi promessi e già impegnati, con ben 21 delle 61 progettazioni suddette. Si assiste così al tradimento di ogni impegno e di ogni attenzione al solo fine di illudere gli italiani sulla lotta al dissesto del territorio da sempre assai scarsa, ma che con questo Governo è diventata una tragica barzelletta”.