Parco Nazionale del Gargano, ok dal Ministero per il nuovo avviso pubblico sul direttore dopo la bocciatura di un mese fa
Attesa per la seduta del consiglio direttivo di martedì. Fumata nera per il presidente. Il grido di allarme di Federparchi
Torna a riunirsi il consiglio direttivo dell’ente Parco nazionale del Gargano. Il vicepresidente Claudio Costanzucci ha convocato gli otto componenti che ne fanno parte (vale a dire Pasquale Coccia, Luigi Di Fiore, Michele Merla, Massimo Monteleone, Marco Lion, Francesco Riga e Michele Sementino) per le ore 16,00 di martedì 26 marzo 2019 presso la sede dell’ente di via Sant’Antonio Abate a Monte Sant’Angelo.
Presenti all’ordine del giorno ben sei accapi. Ovvero: 1) approvazione verbale seduta precedente; 2) riconoscimento debiti fuori bilancio, sentenza Tribunale di Foggia n. 682 del 6 marzo 2018 (Cueim c/EPng); 3) modifiche ed integrazioni sul regolamento danni da fauna selvatica; 4) determinazioni su azioni di prevenzione; 5) determinazioni su adozione piano della performance 2019/2021 e 6) intitolazione della sede dell’ente Parco all’ex presidente Matteo Fusilli. Quest’ultimo accapo farà di certo discutere. Intanto va ricordato che al Parco del Gargano continuano purtroppo a mancare le due figure apicali – presidente e direttore- nonostante il tempo già trascorso, che non è poco. La casella del presidente – come è ben noto- è vuota infatti dal lontano 28 aprile 2017, mentre quella del direttore addirittura da prima. Attualmente – va ricordato- la carica di direttore è svolta (ormai da più di un triennio) da una facente funzioni, dipendente della tecnostruttura dell’ente.
Intanto proprio sul direttore va oggi rilevata una importante novità: il nuovo avviso pubblico -varato lo scorso 5 febbraio 2019 dal consiglio direttivo in seguito alla bocciatura del 18 gennaio 2019 del bando precedente (trattasi – tra l’altro- del secondo bando bocciato, ma per motivi diametralmente opposti) – ha superato lo scoglio dell’attività di vigilanza ministeriale, come si evince dalla nota dello scorso 8 marzo – “non vi sono osservazioni da formulare” – a firma del dirigente Antonio Maturani. A breve quindi andrà in porto la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Ma per le aree protette in Italia oggi non spira un “vento favorevole”.
Non lo nasconde nemmeno il presidente di Federparchi, Giampiero Sammuri: “Ad oggi tredici parchi nazionali su ventiquattro – ha evidenziato – sono privi di presidente: Dolomiti Bellunesi, Cinque Terre, Foreste Casentinesi, Monti Sibillini, Maiella, Gargano, Alta Murgia, Aspromonte, Asinara e di Abruzzo Lazio e Molise (appena scaduto). Sono commissariati – ha aggiunto – i parchi dell’Appennino Lucano e della Sila, mentre è privo di rappresentanza legale il Parco Nazionale del Circeo. Inoltre sono privi di direttori legittimamente nominati e si affidano a dipendenti che ne svolgono le funzioni ben nove enti: Dolomiti Bellunesi, Foreste Casentinesi, Maiella, Abruzzo-Lazio-Molise, Gargano, Appennino Lucano, Sila, La Maddalena e Pantelleria. Per questo motivo – ha aggiunto- Federparchi, insieme Club Alpino Italiano, Wwf, Italia nostra, Mountain Wildernes Italia, Enpa, Pronatura, Legambiente, Lipu, Fai, Touring club e Mare vivo, si è rivolta al ministro Costa illustrando tale situazione e sollecitando un intervento urgente per dare una governance completa a quei parchi che da troppo tempo ne sono privi e che rischiano, nonostante l’impegno profuso, di vanificare i loro sforzi per la difesa e la valorizzazione degli habitat naturali. Sappiamo che alcuni parchi sono in questa situazione da anni ed hanno visto succedersi anche quattro ministri, ma sino ad oggi nulla è accaduto. Siamo sorpresi – è la preoccupante esternazione di Sammuri- che non ci sia stato nessun riscontro da parte del Ministro all’accorato appello firmato dalla Federparchi e dalle 11 più rappresentative associazioni ambientaliste italiane. Sappiamo che le nomine non dipendono solo dal Ministro dell’ambiente perché è necessaria l’intesa con i presidenti delle regioni, ma possibile – è il suo angosciato interrogativo finale – che non si riesca a trovarla con nessuno dei 13 coinvolti?”
Francesco Trotta