La proposta di Mimmo Longo (Forza Italia) “agita” il centrodestra. In città azzurri, Fratelli d’Italia, Lega e movimenti civici provano un percorso comune per far ritorno a Palazzo di Città
A San Giovanni Rotondo, in vista dell’imminente campagna elettorale per il rinnovo del consiglio comunale (a causa delle dimissioni collettive di nove consiglieri comunali dello scorso 14 febbraio che hanno provocato lo scioglimento dell’assise), il centrodestra – inteso quale raggruppamento formato da Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia – sta provando a creare una compagine, allargata a movimenti e civiche, in grado di intercettare il consenso dell’elettorato e far ritorno così a Palazzo San Francesco, sede municipale, da dove manca dal 2016, dai tempi di Pompilio sindaco, dopo il breve intermezzo targato Cascavilla sindaco piddino. Basta avventure con candidati alle prime armi, “NO” a giovani inesperti in cerca di un posto al sole, stop ad un nuovismo “tout court”. Sì invece a candidati con trascorsi rassicuranti, percepiti alla stregua di “padri di famiglia”, insomma porte aperte all’”usato sicuro”. Alla città non è più permesso “salti nel buio” (come negli ultimi tempi), scommesse (perdenti) su giovani di belle speranze e personaggi in cerca d’autore. La città non vuole più “brutte sorprese” e intende scrollarsi quanto prima il poco invidiabile appellativo di “città mangia sindaci”. Tutte sensazioni e visioni queste che albergano nell’elettorato locale, deluso da tre anni “di vuoto politico amministrativo” per dirla con qualcuno. Siccome con il maggioritario è d’obbligo individuare – a livello di sindaco- una candidatura forte che trascini la coalizione, la quale -a sua volta- deve essere elettoralmente attrattiva, il centrodestra a San Giovanni Rotondo sta puntando sulle primarie per scovare il nome giusto e nel contempo tenere unita la coalizione, ancora in corso di formazione. Mimmo Longo, Forza Italia di San Giovanni Rotondo si dice d’accordo con la linea fatta passare dalla Lega (decisione presa nei giorni scorsi a Bari, da esponenti regionali e provinciali di Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Direzione Italia e Idea) che prevede primarie (gazebo in azione il 31 marzo) in tutti i Comuni foggiani superiori ai 15 mila abitanti, chiamati al voto di maggio. Primarie negate solo nel caso in cui la scelta condivisa sul nome dovesse giungere entro l’8 marzo, data di presentazione delle candidature. “Qualora non ci sia una scelta condivisa sulla figura del candidato sindaco è opportuno che i cittadini esprimano il loro parere – specifica Longo. È altrettanto vero – aggiunge – che sabato scorso tra di noi è emersa la volontà di cercare fortemente un candidato condiviso e di ricorrere alle primarie solo in caso contrario. La data decisa per le primarie dalle segreterie provinciali è il 31 marzo; pertanto è necessario formare una coalizione nel più breve tempo possibile – sottolinea il portavoce azzurro- in maniera da permettere a uomini e donne appartenenti al popolo di centrodestra e delle liste civiche alleate di concorrere alla “carica” di candidato sindaco. È importante in ogni caso rispettare qualunque legittimo esito ed evitare vie di fuga disdicevoli. Tutte le forze politiche che partecipano avranno il dovere di sostenere il vincitore delle primarie” è la sua conclusione (e preoccupazione).
Francesco Trotta