Mangiacotti, Crisetti, Palladino: i primi tre nomi in corsa per Palazzo di Città, in attesa degli altri (due?)
A San Giovanni Rotondo dopo le primarie c’è smarrimento nell’elettorato di centrodestra. La plebiscitaria affermazione di Giuseppe Mangiacotti, uomo con trascorsi nel Pd ed oggi esponente dell’Udc di Angelo Cera, ha creato seri imbarazzi tra gli elettori di Forza Italia, Lega, Direzione Italia, Fratelli d’Italia e via discorrendo. In molti però si dicono pronti a scommettere che alla fine “il rospo” sarà ingoiato. Perché – è il ragionamento- per i leghisti e gli azzurri non esistono altre alternative, schiacciati come sono dai numeri impietosi, che in politica “pesano” e fanno la differenza, usciti dal confronto di domenica 31 marzo. Pensate: alle primarie Mangiacotti ha totalizzato 2.188 voti su 3.872 votanti. Ossia il 56 per cento. I voti incassati dal solo candidato uddiccino superano (addirittura di 575 voti) quelli complessivamente totalizzati dai tre sfidanti (1.613 voti). Alla luce di ciò appare quindi scontato per i vari Mimmo Longo, Mauro Cappucci e Nunzia Canistro (i tre sfidanti) proseguire sulla strada tracciata -ovvero supportare colui il quale li ha surclassati alle primarie- per vincere le elezioni amministrative del prossimo 26 maggio. Intanto nelle ultime ore si è delineato il quadro dei candidati sindaci: già noto da due settimane quello a capo della compagine degli ex di Cascavilla, adesso sono noti – perché ufficializzati- quelli dei grillini (Nunzia Palladino) e del centrosinistra (Michele Crisetti, quest’ultimo, da annotare, fu già sconfitto nel 2011 e non arrivò nemmeno al ballottaggio). Per cui al momento, fatti due conti, il numero degli aspiranti è fermo a tre. Ma presto potrebbe salire a quattro (e non è da escludere il quinto). Circola infatti ancora il nome del medico in pensione Gerardo Scaramuzzi e quello di Rifondazione Comunista che con molta probabilità correrà da sola (proponendo forse la candidatura del segretario cittadino Roberto Cappucci) dopo l’uscita dal centrosinistra. Si vedrà. Intanto, dopo la plebiscitaria affermazione di Giuseppe, in casa Mangiacotti è festa grande: intravedono la possibilità di centrare un record. Quale? Essere la prima famiglia in città a ritrovarsi con due fratelli sindaci. Per il momento l’opera è a metà: dal 2005 al 2007 fu Salvatore a ricoprire la carica di primo cittadino. Finì male però, defenestrato dopo appena due anni di mandato tra alti e bassi. Ma tant’è… In famiglia stanno però lavorando con ostinazione per centrare il bis. Ci credono fortemente. Anche se le incognite non mancano: tra sfidanti agguerriti e la eventualità del ricorso al voto disgiunto da parte dell’elettorato locale (la parte che non li ama), la strada, non appare proprio in discesa. Anzi… Resta da capire cosa farà la neonata lista civica “San Giovanni Popolare” (che comprende l’ex primo cittadino Luigi Pompilio ed i consiglieri comunali uscenti Salvatore Ricciardi e Daniela Di Cosmo).
Francesco Trotta