Site icon Sanmarcoinlamis.eu – il portale della tua città

Mattinata, incandidabilità per 4 ex amministratori

La decisione è della prima sezione civile del Tribunale di Foggia dopo la richiesta avanzata dal ministero. Fermi per un turno elettorale Prencipe, Perna, Arena e Totaro, ex amministratori del Comune di Mattinata sciolto per mafia a marzo 2018

La camera di consiglio della prima sezione civile del Tribunale di Foggia, dopo l’udienza collegiale dello scorso 19 marzo, si è definitivamente pronunciata, dichiarando, con sentenza del 2 aprile 2019, Michele Prencipe (ex sindaco di Mattinata), Angelo Perna (ex vicesindaco), Pasquale Arena (ex assessore) e Angelo Totaro (ex consigliere comunale) non candidabili alle elezioni regionali, provinciali, comunali e circoscrizionali in Puglia, limitatamente al primo turno elettorale successivo allo scioglimento del consiglio comunale del Comune di Mattinata (Foggia), disposto con decreto del Presidente della Repubblica del 19 marzo 2018. E’ in sintesi il responso della sentenza del tribunale dauno che ferma ai box per un turno (sul versante elettorale) i 4 ex amministratori del Comune di Mattinata sciolto per infiltrazioni mafiose poco più di un anno fa. La proposta di incandidabilità viene avanzata dal Ministero competente al Tribunale civile per quegli amministratori, le cui condotte hanno causato (nell’ottica ministeriale) lo scioglimento dell’assise. A Mattinata – come si ricorderà- lo scioglimento dell’assise per mafia (prima volta nella giovane storia del Comune, la cui autonomia è datata 4 agosto 1955) risale al marzo 2018 ed osservò il consueto iter. Ovvero insediamento su iniziativa del prefetto di Foggia Maria Tirone a Palazzo Barretta (nel maggio 2017 dopo tre anni di consiliatura) di una commissione d’accesso agli atti (viceprefetto Daniela Lupo, tenente colonnello dei Carabinieri Pierpaolo Mason e capitano della Guardia di Finanza Francesco Salanitro). Poi a gennaio 2018 l’invio di una relazione al Prefetto di Foggia ed il successivo inoltro da parte di quest’ultimo al Ministero dell’Interno della proposta di scioglimento. Proposta (ministro Minniti) accolta dal Consiglio dei ministri (governo Gentiloni) nella seduta del 16 marzo 2018. Il DPR è del 20 marzo. Da allora in Comune regna – 18 mesi la durata dell’incarico – una troika prefettizia: Giuseppe Canale (viceprefetto), Antonietta Lonigro (viceprefetto) e Antonio Scozzese (dirigente di II fascia area I). Sul versante incandidabilità, l’arrivo a Foggia della relativa proposta per i quattro ex amministratori comunali risale al 12 aprile 2018, mentre la costituzione in giudizio di Ministero dell’Interno e Prefettura al 7 febbraio 2019. L’udienza si è invece tenuta lo scorso 19 marzo 2019 e la proposta di Ministero e Prefettura è stata accolta. Secondo la prima sezione civile del Tribunale di Foggia ricorrono i presupposti per dichiarare Prencipe, Perna, Arena e Totaro incandidabili poiché si è verificata nel Comune di Mattinata una compromissione – a parere dei giudici- del buon andamento e dell’imparzialità dell’amministrazione comunale e del regolare funzionamento dei servizi a quest’ultima affidati tale da aver alterato il procedimento di formazione della volontà degli amministratori. Va inoltre ricordato che per lo scioglimento del consiglio comunale di Mattinata è stato avviato anche l’iter della giustizia amministrativa. L’udienza presso il Tar Lazio dovrebbe tenersi a Roma nella prima settimana di maggio. Il ricorso è stato avanzato da cinque ex amministratori (Michele Prencipe, Angelo Perna, Pasquale Arena, Lino Armiento e Michele Piemontese). C’è un precedente sul versante incandidabilità e riguarda lo scioglimento dell’assise del Comune di Monte Sant’Angelo di luglio 2015. All’epoca la proposta di stop riguardò ben tre ex amministratori: l’ex sindaco Tonino Di Iasio e i due Totaro, Damiano e Vincenzo. Le sentenze (giustizia civile) furono di segno opposto: il Tribunale dauno rigettò la proposta ministeriale (dando ragione ai tre che si opponevano), mentre la Corte d’Appello di Bari l’accolse. Idem la Cassazione. Nei tre gradi di giudizio due a uno per lo Stato.

Francesco Trotta

Exit mobile version