Per il crimine di Cagnano Varano piange anche San Marco in Lamis
L’uccisione del maresciallo maggiore dei CC Vincenzo Di Gennaro ha sconvolto duramente anche la comunità di San Marco in Lamis. E questo non a torto. Infatti, a quanto appreso, egli ha chiare origini sammarchesi. A confermarcelo è la cugina Maria Schiena del posto, professoressa di Lettere in pensione. La stessa durante la conversazione che ne è seguita, fortemente addolorata per questa ulteriore e grave perdita subita dalla famiglia nel giro di un solo mese (nel marzo scorso era venuta a mancare la giovane nipote Stefania, valida odontoiatra in quel di Roma) ci ha confidato: “La nonna del maresciallo, Elisabetta Spagnoli, era la sorella di mia madre. Da ragazzo è venuto spesso a San Marco.
E quando 3 anni fa è stato assegnato come servizio, per presiedere all’ordine pubblico alla processione del Venerdì Santo (vedi foto), il suo commento è stato: “Questa è la più bella e suggestiva processione alla quale abbia mai partecipato. Mio cugino – ha continuato Schiena – non ha mai voluto allontanarsi da Cagnano, perché diceva che si trovava bene. Qui era molto stimato e amato. Infatti, mi diceva che per lui era come stare a casa sua. E poi quando era libero dal servizio stava vicino al padre che viveva a San Severo, sofferente di cuore, a cui era assai legato. Il padre, infatti, mi ha detto: ” Ora posso morire serenamente così lo raggiungo e continuiamo a stare insieme”. Padre e figlio, sono due persone meravigliose! Le sue non sono le solite parole che si pronunciano quando qualcuno muore, ma posso assicurare che era veramente così!. Domani – ha concluso la nostra interlocutrice- saremo in tanti, a San Severo, per fare visita dalle ore 10.00 in poi alla Camera ardente, allestita al Comune di San Severo e a seguire, alle ore 16,30 per assistere ai Funerali di Stato che avranno luogo nella Cattedrale”.
Essendo la famiglia del maresciallo assai nota e stimata a San Marco, ci si aspetta una larga ed avvertita partecipazione alle esequie sopraccitate, anche perché è venuto a mancare, per mano violenta, una figura simbolo di servitore dello stato, quale è, appunto, ogni appartenente della Benemerita. (Foto di Gabriele Soccio)
Antonio Del Vecchio