Cappucci (lega): “Puntiamo ad essere il primo partito in città”. In prima fila Massimo Casanova, l’imprenditore romagnolo “vicino” a Salvini
Sala gremita al cineteatro Palladino venerdì sera per la presentazione del candidato sindaco Giuseppe Mangiacotti (Udc) che ha stravinto le primarie del centrodestra due settimane fa (2.188 voti su 3.872 votanti): assenti sia Nicola Gatta (presidente ente Provincia) che Andrea Caroppo della Lega (sostituito sul palco da Raimondo Ursitti).
I vari interventi che hanno animato la serata hanno rimandato l’immagine di una coalizione di centrodestra unita e compatta, fugando così i dubbi e le perplessità sorti all’indomani della plebiscitaria affermazione di Mangiacotti, che annoverando lunghi trascorsi di sinistra, aveva provocato non pochi malumori nell’elettorato di Forza Italia e Lega.
“Sono soddisfatto per come sono andate le cose. Il centrodestra a San Giovanni Rotondo è compatto. E quando si presenta compatto vince dovunque. Per cui sono molto fiducioso per il 26 maggio” è l’analisi a margine di Mimmo Longo (Forza Italia). “La Lega punta ad essere il primo partito della città – è invece la impegnativa dichiarazione di Mauro Cappucci – il nostro contributo sarà determinante per la coalizione che appoggia Mangiacotti, non solo in termini di consensi, ma soprattutto in termini di idee e progetti utili per San Giovanni Rotondo. A riprova di ciò – rimarca ancora Cappucci- vi è la nuova alleanza nata tra il gruppo locale leghista e Massimo Casanova, braccio destro di Salvini, candidato alle Europee proprio nella Lega, presente alla manifestazione e attorniato da tutto il direttivo locale leghista”.
Per ciò che riguarda invece il candidato sindaco, l’uscente presidente dell’assise (auto-scioltasi, come si ricorderà, lo scorso 14 febbraio per le contemporanee dimissioni di nove consiglieri che mandarono a casa anzitempo Costanzo Cascavilla) ha cercato in tutti i modi di spiegare “la San Giovanni Rotondo che vorrei” e le motivazioni alla base della sua scelta di spendersi per il suo amato paese “che deve ricoprire – ha sottolineato Mangiacotti – un ruolo centrale sul Gargano”.
Francesco Trotta