Tra le tante iniziative ispirate ai riti della Settimana Santa, c’è anche una significativa mostra di poesie in dialetto, a San Marco In Lamis, di cui si dirà. Le stesse ingrandite e contenute su appositi pannelli, sono rimaste esposte per l’intera giornata di ieri in un angolo della centrale e frequentata Via della Repubblica (vedi foto). I componimenti hanno come oggetto: la nota processione della Via Crucis con l’impareggiabile illuminazione delle Fracchie, di cui si è già scritto, e quella dell’Addolorata. Entrambe sono manifestazioni plurisecolari assai avvertite dalla comunità, suscitando in ognuno forti emozioni e sentimenti. Da qui l’interesse nel tempo dei poeti, pronti a regalarci poesie su poesie composte e tradotte al naturale, cioè nella lingua materna, ritenuta altamente espressiva e comunicativa. Ecco il nome degli autori, scomparsi e viventi: p. Lodovico da San Marco in Lamis (Frate), Joseph Tusiani, Matteo Di Carlo, Filippo Pirro, Nunzio Villani, Pietro Villani, Antonio Guisa, Mons. Donato Coco, Nicola Palatella, Sebastiano Rendina, Gabriele Tardio, Michele Tenace. A proporci l’iniziativa ci ha pensato il Comune, tramite il Settore Politiche e attività Sociali, proponendo il progetto dal significativo titolo “Porte aperte in Biblioteca”. Si tratta di un tema antico ma anche moderno, nel senso che nel mondo odierno, per consultare un libro non serve più il Bibliotecario. Ma basta essere, appena infarinato delle conoscenze minime del sistema decimale, per orientarsi e pervenire all’oggetto della ricerca, grazie anche alle scaffalature aperte. Si fa ancora di più è meglio, dopo la digitalizzazione dei testi e la visione e lettura di essi via Web. Al contrario, nel passato remoto, il tutto era ermeticamente chiuso, per evitare che il libro fosse rubato. Oggi non si teme più il furto, perché la produzione libraria è diventata industriale e si hanno centinaia di migliaia di copie in breve tempo e a buon prezzo. Per cui, secondo alcuni esperti, la perdita sarebbe irrisoria di fronte all’azione educativa assolta, permettendo così al nuovo possessore di leggerlo e studiarlo a volontà. L’iniziativa odierna è stata molto apprezzata dalla gente, che a frotte si è riversata, prima a guardare con curiosità i pannelli e poi a leggere man mano con avidità ed ammirazione il loro contenuto. Il tutto è stato coordinato da Michele Potenza, ex Crsec, unitamente ai volontari del Servizio Civile locale: Miriam Longo, Angela Maria Perilli, Giuseppe Tancredi e F.ca Pia Tenace, che ce l’hanno messa tutta per la buona riuscita della singolare attività.
Antonio Del Vecchio