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Centenario BCC, Palladino: “Una storia nata da 10 lire che dura da 100 anni”

“Il 16 maggio del 1918 nasce la Cassa Depositi e Prestiti di San Giovanni Battista, voluta da 23 pionieri guidati dall’arciprete Giuseppe Prencipe, tutti consapevoli di essere gli attori con la somma di dieci lire di una ragionevole follia niente affatto preoccupati che la Cassa Rurale prevedesse uno statuto a responsabilità illimitata”. Esordisce così il presidente della BCC di San Giovanni Rotondo, Giuseppe Palladino nel suo sentito ricordo storico dell’istituto di credito cooperativo della città di san Pio. “L’intento – ricorda il presidente –  era quello di promuovere uno strumento finanziario per affrontare e vincere mali profondi, miseria e usura. Garantire progresso economico, assicurare gli scambi e provocare una vera e propria mutazione antropologica”. Una mutazione che, nei cento anni di storia della banca, si può definire compiuta e concreta. Palladino evidenzia anche “I cento anni di attività a sostegno del territorio, delle famiglie e delle medie e piccole imprese, attraverso lo strumento della cooperazione”. Così come espresso nel discorso pronunciato innanzi al presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, il presidente del CdA della banca ha evidenziato anche i principi ispiratori dell’azione dell’istituto: “Reciprocità, gratuità, fraternità, fiducia. Principi base della vita in comune, che legittimano le diversità ed eliminano le differenze sociali e che consentono il funzionamento di un sistema economico territoriale volto a garantire la cittadinanza economica e socialeagli uomini e alle donne che vivono le nostre comunità. Un sistema economico finalizzato al raggiungimento di un solo interesse: il bene comune”. Palladino ha assicurato che la BCC continuerà ad “accompagnare la crescita sostenibile del territorio” mettendo al centro del sistema economico l’uomo e il cittadino grazie all’azione di ConfCooperative e di Cassa Centrale Banca, all’interno della quale è recentemente confluita la BCC di San GiovannI Rotondo.

Intervistato da Francesco Giorgino, il presidente del Gruppo Cassa Centrale Banca, Giorgio Fracalossi, ha ricordato che il Percorso della riforma del Credito Cooperativo, durato 4 anni, con gli ultimi aggiustamenti, introdotti dal Mille Proroghe, può permettere di affrontare grandi sfide. “Trasformare le Bcc in un gruppo bancario unitario significa che la banca deve essere un punto di riferimento per il territorio”, ha detto Fracalossi, aggiungendo che “la banca centrale non si sostituirà a quella sul territorio ma la accompagnerà in alcuni settori strategici come l’analisi dei rischi, la compliance. La Bcc – ha aggiunto – deve evolversi, in sintonia con il territorio, non perdendo la propria natura di vicinanza ad esso per essere uno dei soggetti della crescita”.

Fracalossi ha elogiato il ruolo della Puglia nella costruzione del gruppo: “Otto Bcc della Puglia, che rappresentano più del 60% del Credito Cooperativo Pugliese,  hanno aderito al gruppo. Queste 8 BCC detengono una quota significativa del capitale della capogruppo, il 7,5%.”. Concludendo, il presidente ha esposto le linee di azione del Gruppo Cassa Centrale Banca per il futuro: “Ci muoveremo con imprese, famiglie, associazioni di categorie, accompagnando le attività e le iniziative della banca. Lo faremo grazie al sistema originale, non presente in Europa, tutto italiano, creato dalla riforma del Credito Cooperativo nel quale le BCC saranno, in maniera assoluta, le protagoniste del territorio”.

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