Come riconoscere un forestiero a San Marco in Lamis
Dopo aver parcheggiato e tirato il freno a mano, scende dalla sua auto. Titubante come Neil Armstrong quando mise piede per la prima volta sulla Luna, sguardo rivolto all’orizzonte e monetina in mano, il povero forestiero zigzagheggia alla ricerca di un qualcosa che non troverà mai. Poi la domanda di rito: «Dove trovo un parcometro?». E la risposta scontata, almeno per chi è di San Marco, è sempre la stessa: «Tranquillo, qui non si paga. Le strisce blu sono un lontano ricordo».
Difatti, la Giunta attualmente in carica, due anni e mezzo fa, appena insediatasi, tenne fede alla promessa sventolata in campagna elettorale “radendo” subito al suolo le macchinette mangiasoldi presenti in paese. Quello che resta, però, e resistono ancora, sono le strisce blu dipinte dall’allora sindaco-onorevole, il quale dovette anche far fronte ad una petizione «contro questa autentica scempiaggine». Lo stesso dicasi per la segnaletica verticale rimasta al suo posto.
Dopo aver appreso la notizia, il forestiero va via rassicurato. E con un sorriso a trentadue denti non può che ringraziarti: «Ma ci vuole tanto a ridipingerle di bianco?». Vaglielo a spiegare come funziona il mondo da queste parti. L’unica cosa che possiamo dire al nostro interlocutore per caso, sperando che sia l’ultima volta, è un semplice «sarà fatto».