Direttore Parco del Gargano, domani la terna da inviare a Roma
19 i curriculum ammessi su 26, sette esclusi. Si prevede una seduta infuocata
E’ in programma domani venerdì 31 maggio 2019 alle ore 16,00 presso la sede dell’ente Parco nazionale del Gargano a Monte Sant’Angelo la seduta del consiglio direttivo fissata in un primo tempo lo scorso 23 maggio e rimandata a causa di un lutto in famiglia del vicepresidente Claudio Costanzucci.
Gli otto componenti dell’organismo dovranno evadere un ordine del giorno nel frattempo divenuto più corposo per via dell’aggiunta di ben tre accapi, quest’ultimi saliti a undici. La seduta è particolarmente attesa per via del fatto che il consiglio direttivo dovrà varare la terna dei nomi per il direttore da inviare a Roma all’attenzione del ministro Costa, cui spetta la nomina definitiva.
Sul tavolo ben 19 curriculum. In verità alla scadenza dello scorso 6 maggio il numero dei curriculum pervenuti era di 26 (la metà rispetto ai 42 del precedente avviso pubblico), ma sette sono stati esclusi. Trattasi – e va ricordato- del terzo bando, quest’ultimo resosi necessario dopo la bocciatura del Ministero dei due bandi precedenti per opposte ragioni: il primo per la successiva scoperta della mancanza dei requisiti da parte di un partecipante precedentemente ammesso ed il secondo – a febbraio scorso- per vizi procedurali. Sulla questione direttore – come è noto- all’interno del consiglio direttivo esistono da tempo due fazioni in lotta che si contendono i candidati di proprio gradimento da inserire nella terna da inviare a Roma.
A tal proposito va ricordato che l’ente Parco (tra l’altro privo del presidente dall’aprile 2017) è senza direttore effettivo da tempo immemorabile, al pari di tanti altri Parchi d’Italia. Va avanti con i facenti funzioni (dipendenti delegati allo scopo che in sostanza agiscono da supplenti). Attualmente è di turno Carmela Strizzi. Lo è da settembre 2015. Ovvero da quasi 4 anni. Mentre sulla figura apicale del presidente manca l’accordo politico istituzionale tra il ministro Sergio Costa ed il governatore di Puglia Michele Emiliano (quest’ultimo fermo alla proposta ufficiale di Gianni Maggiano, l’avvocato di Peschici, avanzata a dicembre 2017, quando c’era Galletti come Ministro Ambiente, governo Gentiloni), su quella del direttore, i due bandi stoppati da parte del Ministero, hanno allungato a dismisura i tempi. Lo stop all’ultimo avviso a febbraio -causa “vizi procedurali” – ha di conseguenza provocato l’azzeramento della terna varata per l’occasione. Sono così finiti nel cestino i nomi di Maria Villani, Carmela Strizzi e Lorenzo Gaudiano. I tre però oggi sono di nuovo in pista, perché hanno rifatto domanda e compaiono tra i 19 curriculum ammessi, i quali risultano iscritti negli elenchi degli idonei all’esercizio dell’attività di direttore del Ministero.
Circa la geografia di provenienza dei candidati -che vede prevalere quelli “di casa” – alcune curiosità: su 10 pugliesi, ben sette arrivano da Foggia e provincia (San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis, Manfredonia). Due da Bari e uno dalla provincia di Lecce. Ben nove da fuori regione: Modena, Parma, Caltanisetta, Roma, Napoli, Salerno, Pisa e Novara.
Francesco Trotta