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Al via i saldi ma occhio alle fregature!

In caso di truffe, per orientamento e azioni di rivalsa, ci si può rivolgere a: Adoc Foggia (via Fiume 38), dal lunedì al venerdì, dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 18.30.

“Alla vigilia dei saldi è bene che tutti i consumatori  siano consapevoli dei rischi che possono correre e che sappiano orientarsi tra le tante offerte”. Così Adoc Foggia, spiega il criterio con il quale ha elaborato un vademecum per i consumatori.

“Fare un giro nei negozi e individuare i prodotti di interesse qualche giorno prima dell’inizio dei saldi. Diffidare di quegli esercizi commerciali che avevano gli scaffali vuoti fino a qualche giorno prima o che espongono sconti superiori al 50%. Conservate sempre lo scontrino per eventuali cambi”, spiega ADOC Foggia.

In caso di truffe, per orientamento e azioni di rivalsa, ci si può rivolgere a: Adoc Foggia (via Fiume 38), dal lunedì al venerdì, dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 18.30.

A seguire il vademecum elaborato da ADOC FOGGIA.

La merce posta in vendita sotto la voce “Saldo” deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. Alla larga da quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti dei più svariati articoli;

Nei giorni precedenti ai saldi sarebbe opportuno fare un giro nei negozi e individuare i prodotti che potrebbero interessare, segnando i prezzi cui vengono venduti, per poi verificare che nel periodo dei saldi il prezzo sia realmente calato;

Non fermarsi al primo negozio, ma visitarne diversi e confrontare i prezzi esposti e la qualità della merce;

Non lasciarsi ingannare da sconti che superino il 50% del costo iniziale. È meglio diffidare di quei negozi che espongono cartelli con sconti esagerati e fare riferimento a negozi già conosciuti per acquistare la merce in saldo;

Sull’oggetto in saldo deve essere sempre riportato il prezzo d’origine non scontato, la percentuale di sconto applicata e il prezzo finale. Il prezzo deve essere esposto “in modo chiaro e ben leggibile” (Dlg n. 114/98);

Controllate che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dalla “nuova”;

Diffidate dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati e non provati, anche se è a discrezione del commerciante consentire o meno di fare provare la merce;

Anche nel periodo dei saldi i negozianti che espongono il relativo logo dei pagamenti elettronici (bancomat e carte di credito) sono tenuti ad accettarli. Le forme di pagamento non differiscono da quelle abituali, perché siamo in presenza di transazioni commerciali e il prezzo di acquisto non modifica le regole. Quindi diffidate da chi impone il pagamento in contanti pur avendo esposta la segnalazione della convenzione con un istituto di carte di credito o bancomat. Si può chiedere di usufruire di questa forma di pagamento e, in caso di diniego, segnalarlo all’istituto di credito che potrebbe anche annullare la convenzione con quel commerciante;

Ricordate che non esiste il diritto di recesso negli acquisti fatti in un esercizio commerciale: per cui se si è sbagliata taglia o si è semplicemente cambiato idea è solo la disponibilità del commerciante che può ovviare il problema;

Conservate sempre lo scontrino per eventuali cambi. Se il prodotto acquistato presenta dei vizi di funzionamento o dei difetti di vario genere, il commerciante non può rifiutare la sostituzione.

Diffidate dai negozi che espongono cartelli tipo “la merce venduta non si cambia”: esistono regole precise in materia di cambio del prodotto difettoso stabilite dagli articoli 130 e seguenti del Codice del consumo, i quali ribadiscono che il venditore è tenuto a sostituire la merce difettosa oppure a rimborsare l’acquirente se il difetto viene denunciato entro 2 mesi dalla sua scoperta. Il fatto di essere in saldo, non significa che queste regole non siano valide. Qualora il commerciante si rifiuti di cambiare un articolo difettoso in saldo, rivolgetevi alla Polizia Municipale e segnalate il caso alla sede territoriale Adoc.

 

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