Da mille fino a 10 mila euro per trasformare feste, sagre e raduni in ecofeste, manifestazioni ed eventi pubblici a basso impatto ambientale. Si tratta della delibera di Giunta Regionale( n. 393 del 7 marzo 2019), che stanziava in tutto 250 mila euro per sostenere finanziariamente i Comuni particolarmente virtuosi nella gestione delle iniziative di tipo ricreativo, culturale, sportivo e di animazione sociale. Con la pubblicazione della delibera, erano stati resi noti i dettagli sul contributo massimo concedibile e sui criteri di assegnazione (leggi qui).
Ogni Comune poteva richiedere un contributo di mille euro per ciascuna ecofesta della durata di un giorno, due mila euro per ciascuna ecofesta della durata superiore a due giorni, e fino a un massimo di 10 mila euro nel caso in cui il Comune avesse presentato più istanze per più ecofeste o per un’unica ecofesta che si ripete periodicamente.
Oggi arriva la doccia fredda. A farlo sapere sui social è il consigliere comunale della lista civica San Marco nel cuore, Nicola Potenza: «Quasi due mesi fa ho inviato all’attuale maggioranza un bando pubblicato dalla Regione Puglia per la concessione di contributi per l’organizzazione di feste ed eventi, sottolineando che lo stesso fosse a sportello, ovvero le richieste venivano finanziate in ordine di arrivo fino ad esaurimento dei fondi disponibili. Ora secondo voi come posso sentirmi dopo aver appreso che il Comune di San Marco in Lamis ha trasmesso dopo quasi un mese dalla mia informativa le domande di candidatura con il risultato di non essere stato finanziato perché le stesse sono arrivate troppo tardi, quando ormai le risorse economiche erano tutte esaurite. Complimenti al Comune di Rocchetta Sant’Antonio e al mio caro amico Raffaele Mangino per essere stati diligenti e lungimiranti, avendo candidato e portato a casa 8.000 euro per l’organizzazione di ben sei ecofeste. Ora bisogna sperare, come sempre, che vengano stanziate altre risorse per esaurire tutta la graduatoria. Per il resto, quest’estate, tutti a Rocchetta Sant’Antonio!», è la conclusione sarcastica di Potenza.