Il Governo a Foggia per la lotta al pizzo, stoccata alle associazioni antiracket: “Se sono di volontariato devono rimanere tali”
Vertice con magistrati e forze dell’ordine. Le parole di Annapaola Porzio: “Lavoriamo insieme con forte determinazione e per una serie di scambi di informazioni indispensabili”.
Missione a Foggia per il commissario straordinario del governo, Annapaola Porzio, coordinatrice delle iniziative antiracket e antiusura. In Prefettura il vertice con magistrati e forze dell’ordine. Presenti il pm della Procura di Foggia Antonio Laronga, il questore Paolo Sirna, il comandante dei carabinieri Marco Aquilio e quello della Guardia di Finanza Ernesto Bruno. Padrone di casa, il prefetto Raffaele Grassi. Tra i protagonisti dell’incontro, inoltre, il pm della DDA di Bari, Francesco Giannella.
“La situazione in Capitanata è impegnativa – ha esordito la Porzio che ha origini in questa terra -. Sono qui nell’intento di creare un’unione ancora più forte tra commissario antiracket e la provincia di Foggia. Lavoriamo insieme con forte determinazione e per una serie di scambi di informazioni indispensabili.
Molto spesso – ha aggiunto –, finché il pizzo è sostenibile si paga perchè la vittima lo ritiene più semplice. Questo è dovuto alla paura. La gente non è corrotta di suo. C’è paura per sé stessi e le proprie famiglie. E quindi sostengono il pizzo finché possono. Ma quando finalmente denunciano, devono trovare uno Stato forte, in grado di individuare e assicurare alla giustizia gli estortori”.
Secondo la Porzio, “l’associazionismo antiracket è in crisi. Una crisi che può anche essere positiva se serve a capire dove si è sbagliato”. Infine ha annunciato un incontro in autunno con tutte le associazioni a livello nazionale. “Sto cercando di capire chi veramente sta operando. Le associazioni antiracket sono di volontariato è tali devono rimanere – ha evidenziato sibillina -. Se l’associazione non riesce a portare alla denuncia delle vittime perde di credibilità”. (art. e foto da Immediato.net)