San Marco in Lamis, esplosione di colori (e citazioni) nei pressi dell’Area verde “F. M. Tiscia”
Era una delle cose più brutte mai viste in paese, quell’imbarazzante opera urbanistica (scusate l’esagerazione) conosciuta ai più come “muro del pianto”, realizzata con lo scarto delle vicine cave di pietra per contenere il terrapieno antistante le case popolari di Via Carlo Cattaneo. C’è voluto il colpo di genio degli abitanti del luogo – gli stessi che hanno in affidamento l’area verde dedicata al piccolo “F. M. Tiscia” – per trasformare un ammasso irregolare di sassi ciclopici, avviluppati dalle erbacce e abitati da topi e serpenti, in un’esplosione di colori che “attirano lo sguardo e rallegrano lo spirito”. In più, su ogni pietra sono state dipinte alcune citazioni celebri che, come giustamente sottolineato sul web, “sono un invito alla riflessione”.
Ancora una volta da Via Cattaneo, dunque, arriva forte e chiaro l’invito ad alzare l’asticella del senso civico e a rimboccarsi le maniche per rendere più bello il quartiere in cui si vive. A dire il vero, però, non dovrebbe essere così. Anche perché le tasse versate nelle casse comunali dovrebbero tradursi in servizi erogati ai cittadini e non il contrario. Ma da queste parti si bada al sodo: “L’augurio è che altri seguano l’esempio. Sarebbe una vittoria per il paese”, è stato scritto tra i tanti commenti che hanno accompagnato le foto, diventate virali sui social.
Basta però spostarsi di qualche centinaio di metri affinché tutto cambi. Il riferimento è al centro sportivo polivalente “Don Tonino Bello” in Via Achille Grandi, dove alcuni cittadini, stanchi del degrado che ormai da anni soffoca la zona, hanno adito le vie legali contro il sindaco pro-tempore per ottenere “un provvedimento urgente idoneo a sanare la situazione”. Il tutto sarà discusso innanzi il competente Tribunale di Foggia alla modica cifra, a carico della collettività, di 1.800 euro quale parcella dell’avvocato che dovrà difendere la massima carica cittadina dalle giuste pretese dei residenti.