BORGOROCK nel segno del rock alternativo
Immerso tra colori, suoni psichedelici, alternative rock e revival anni 60 e 70, Borgorock, l’appuntamento fisso col rock alternativo, rivive quest’anno nella variabilità dei temi il proprio momento di gloria. La location ospitante è la solita ampia piazza degli Artisti di Borgo Celano, ridente luogo di villeggiatura, famoso per l’aria buona e l’accoglienza, distante pochi passi da San Marco in Lamis e dal convento di San Matteo.
Quest’anno saranno quattro le formazioni che si avvicenderanno sul palco la sera del 3 agosto (a partire dalle 22.30) disputando verosimilmente una sorta di battle of the bands di antica memoria, quando la sfida (fittizia) impegnava sui palcoscenici europei dei festival rock celeberrime rock band, motivate da nobili sentimenti di appartenenza e idealità mai sopite. Non è il nostro caso ma guardare le performance con questo spirito aiuta molto. Si tratta di quattro gruppi che prendono spunti prevalentemente da quegli anni, tra gli ottanta e i novanta, (These important years, cantava Bob Mould) che furono anni irripetibili. Escludendo naturalmente dalla lista i 45 Giri Tribute Band, che provengono da Lecco e guardano alla musica del passato (appunto ai 45 giri vinilici che furono i protagonisti assoluti di tanti successi), i restanti, dalle Speranze Perdute, ai The Mapo Ciank e, soprattutto, ai Magic Sun di Bari che invece guardano alla cultura neo psichedelica mai estinta, con suoni liquidi e distorti, dai riferimento importanti (ai floreali Pink Floyd come ai 13th Floor Elevators, – senza dimenticare i contemporanei Black Angels), si nutrono tutti di suoni più articolati attingendo per i loro bisogni creativi alla vasta ed eterogenea scena alternativa.
Interessanti in questo senso il trio The Mapo Ciank che attinge da sonorità noise. Provenienti da Milano, hanno in Martina Milzoni, cantante, bassista e autrice dei testi, la figura preminente che ricorda un po’ la Kim Gordon in una formazione musicale che attinge però dal grunge dei Pearl Jam/Soundgarden sino a PJ Harvey senza dimenticare, ovviamente, i Sonic Youth, quest’ultima sicuramente la band più influente di sempre di certo rock alternativo. Sulle stesse coordinate si muove, seppure in un ambiente meno rumoroso, la formazione Le Speranze Perdute. Nativa di recente a San Giovanni Rotondo la band sembra prediligere suoni d’avanguardia, strumentali, adatti ad un palcoscenico più ricercato.
Insomma una serata un po’ diversa dalla tradizione, ma che conserva tuttavia l’integrità progettuale e, soprattutto, lo spirito originale, allargando oltremodo gli spazi di intervento a sonorità eterogenee. Una ricchezza di contenuti che potrebbe rivelarsi l’asso vincente, nella continuità, di quest’ultima edizione del Borgo Rock. (Luigi Ciavarella)