Quando sul viale del nostro paese c’era un ragazzo con il catalogo dei “Magazzini Nannucci di Bologna” sotto il braccio, significava che da lì a qualche minuto, un gruppetto di ragazzini si sarebbe avvicinato al proprietario di cotanto catalogo! e la consultazione della Bibbia per la vendita dei dischi per corrispondenza, poteva durare ore!! Che nostalgia!
I titoli dei dischi erano scritti con caratteri piccolissimi, lo stesso dicasi dei nomi dei cantanti e l’anno di produzione. Ed è proprio su quelle pagine che si iniziava a scoprire l’intera discografia di tutti i cantanti. Tutto diviso per categorie: italiani, stranieri e generi musicali. E in fondo al catalogo, la mitica scheda dove poter scrivere gli acquisti da fare.
Una lista lunghissima, dove facilmente si riuscivano a richiedere anche oltre dieci dischi, e veniva compilata da più amici: ognuno scriveva i suoi acquisti e le spese di spedizione si dividevano anche tra 7-8 acquirenti. E la soddisfazione maggiore stava nel risparmiare sulle spese di spedizione o addirittura non pagarle proprio, le mitiche spese dei dischi ordinati da Nannucci. Ed era in questo momento in cui entrava in campo “L’esperto di dischi!”, che ti diceva ciò che era buono come acquisto in ambito musicale.
Quando il catalogo della Nannucci non era ancora molto diffuso, ci si recava nei negozi “Discobolo” di Foggia e San Severo, e se non ricordo male c’era anche quello della GBC a Manfredonia. A volte non potendo andare a Foggia personalmente, ci si appostava alla SITA e si sperava di incontrare qualche conoscente che si recasse nel capoluogo per qualche servizio, al quale dare l’incarico di recarsi al “Discobolo” per acquistare il disco che volevamo ascoltare il prima possibile. Pochissime volte ci si riusciva.
L’amico “Esperto di Dischi!” sapeva, secondo lui, a memoria tutte le canzoni degli ultimi 20 anni, parliamo degli anni ’80, anche quelle straniere, e naturalmente quando le cantava, quell’inglese era completamente inventato: una specie di esperanto “sgrammaticato”. È da sapere che “Gli Esperti di dischi” era la specie umana più pericolosa al mondo!! forse anche più pericolosa dei tifosi di calcio. I tifosi possono cambiare opinione o squadra, addirittura; ma “L’esperto di dischi” quando parlava aveva una sola opinione: la sua!!
Sempre secondo il nostro amico “Esperto di dischi” di tanti anni fa, prima di tutto la musica buona deve essere straniera, altrimenti è una musica facile, e poi deve fare molto rumore, se ce n’è poco, tutti possono suonare in quel modo. E aveva a casa sua almeno un impianto stereo, con il piatto per i dischi in vinile della TEAC, le casse della SONY, l’equalizzatore delle JVC e tutto il resto poteva essere anche della… GELOSO o della TREVI (vi voglio venire incontro…) I cd erano stati appena concepiti, ed erano a disposizione di pochissime persone.
Ricordo che esattamente nel 1983 alcuni ragazzi andammo da un amico per vedere LO STEREO!! Appena comprato: era alto quanto un “bambino cresciuto”. Ci sembrava imponente. Le casse della stessa altezza dello stereo, pulitissimo, appena arrivato, di colore argento vivo; costo: un milione e mezzo di lire!! Ci fece ascoltare un disco dei Pink Floyd, “The Wall”: sconvolgente, una qualità audio mille volte superiore di quella che usciva… dalle casse delle feste dei partiti che arrivava dalla villa comunale.
Ma prima di farci ascoltare quel disco, ci ha spiegato tutto su quell’acquisto: chi glielo avesse consigliato, il prezzo di ogni pezzo, dove acquistato; ma la parte più delicata dell’intero stereo, ci spiegava, era l’ago che bisognava appoggiare sul disco: non sia mai l’ago cadeva sul vinile, si sentiva un tonfo, come un graffio, nell’anima del proprietario dello stereo!! Ci spiegava che bisognava pulire il mangiacassette ogni mese(!) con il cotton fioc (!!!???) imbevuto nello spirito(!!!) Insomma, quella della spiegazione, era quasi un rito al quale si doveva assistere prima di poter ascoltare la musica che usciva dalle due casse di 20 watt di potenza cadauna!!
Sempre quello stesso amico “esperto di dischi!!”, aveva il “mangiacassette” dello stereo che non faceva il fruscio!! Il fruscio delle musicassette è stato “il male incurabile per almeno 20 anni per tutti i patiti di dischi”. Soprattutto quando si registravano le musicassette dai vinili: il fruscio non ti lasciava mai!! Poi, da musicassetta a musicassetta, il fruscio triplicava!! Ma come era possibile: pochi anni prima l’uomo era sbarcato sulla Luna, e il fruscio dalle musicassette non era possibile farlo sparire?
Ed era quello un altro momento in cui interveniva prepotentemente l’amico “esperto di dischi!!”: ti consigliava le cassette al cromo(!) della TDK o della MAXELL, quelle della PHILIPS meglio evitarle, e per farti capire che aveva ragione, ti faceva ascoltare con le cuffie della BOSE, delle registrazioni che aveva fatto lui. E tu ascoltavi, mentre avanzava il nastro registrato da un vinile: il fruscio c’era sempre, anche se meno evidente. E l’amico “esperto di dischi!” ci rimaneva male…
Poi arrivarono prepotentemente i CD e allora non c’era più bisogno che qualcuno ci indicasse quale marca di quale supporto comprare per registrare al meglio: con i CD tutto era stato messo sullo stesso livello. E così anche l’amico “esperto di dischi!!” si è estinto. Come sempre, la natura fa il suo giusto corso…
Mario Ciro CIAVARELLA AURELIO