Disturbo alla quiete pubblica, nasce comitato
C’è malcontento tra i cittadini circa i rumori molesti che assediano il centro del paese. Musica ad alto volume, schiamazzi, aree pubbliche prese d’assalto dai locali e dagli esercizi commerciali. Questi gli ingredienti che stanno mettendo a dura prova la pazienza dei residenti. Che, per rendere ancora più incisiva la loro richiesta di legalità, hanno pensato di dar vita a un comitato di protesta. Sul disturbo alla quiete pubblica qualsiasi amministrazione si è dimostrata molto vaga, dando la sensazione di voler quasi favorire questo stato di cose.
Difatti la faccenda è molto trasversale e non ha colori politici. Si va dalle manifestazioni dei partiti e associazioni varie che, non curanti delle regole (anche sulla sicurezza), sparano decibel ben oltre la mezzanotte (senza tralasciare le prove per settare le varie apparecchiature, eseguite già nel primo pomeriggio), alla riduzione dei marciapiedi e alla chiusura di vie, viuzze e piazze per far spazio ai tavolini dei locali, passando dalla Villa Comunale, sede permanente di luna park improvvisati, di mercatini “tutto a 1 euro” e luogo fisso dove tirare pallonate a danno dell’arredo pubblico e degli stessi astanti (armadi elettrici e pali dell’illuminazione pubblica ringraziano).
E pensare che solo un anno fa, per sistemare la Villa, sono stati spesi oltre 25mila euro. Insomma, vivere in centro tra caos, abbandono e degrado (soprattutto sociale), è una vera impresa; sebbene certe attività sono regolate da leggi ben precise. E che molte volte le stesse istituzioni hanno dimostrato, non intervenendo, di ignorare allegramente. Chissà perché.
Il comitato, che dovrebbe nascere a breve – ma nel frattempo qualcuno si è già rivolto alla Procura della Repubblica – non chiede altro che il rispetto delle norme. E soprattutto della legalità, «parola che ultimamente molti si mettono in bocca solo quando fa più comodo».