Se nei centri vicini le amministrazioni comunali si adoperano per arginare il problema del randagismo, o almeno ci provano, tentando di ristabilire il giusto equilibrio di convivenza tra le persone, i cani randagi e l’ambiente circostante, a San Marco in Lamis – ed è storia vecchia come il mondo – tutto viene lasciato al caso, alla buona volontà dei singoli o all’unica associazione attiva sul territorio; la quale, tra mille difficoltà, deve sopperire alle carenze e soprattutto all’indifferenza delle istituzioni locali. Indifferenza, in questo caso, che fa il paio con il degrado morale e culturale, sempre più evidente, di una certa parte del paese.
L’ultimo episodio riguarda una povera randagia, una “cagnolina” buona
Allegra, questo il suo nome, a differenza dei sui aguzzini è molto intelligente – riferiscono alcuni volontari -tant’è che diverse volte, per mettersi in sicurezza o forse per liberare l’animo dall’angoscia, non disdegna di allontanarsi fino a raggiungere la vicina San Giovanni Rotondo. E rifugiarsi nella cripta dove sono custodite le spoglie mortali di San Pio per “recitare” il rosario con i frati cappuccini. Però, oltre ad essere intelligente, Allegra purtroppo è anche ingenua. Qualche sera fa “si è fidata delle persone sbagliate. Verniciata, umiliata, trattata come un muro su cui spruzzare vernice”, scrive su Facebook chi ha preferito regalare un futuro migliore a due randagi del Comune, adottandoli.
Tra i tanti commenti registrati sui social spicca il post del consigliere regionale Napoleone Cera, che sulla sua bacheca ha scritto: “Vigliacchi!!! Avete verniciato e umiliato questo povero cane! È proprio vero, come affermava qualcuno, che grandezza e progresso morale si possono giudicare dal modo in cui tratti gli animali. Questo purtroppo è successo a San Marco in Lamis.”