Due giorni di viaggio tra Gargano e Australia con Agata e John

Era Gargano eppure sembrava Australia..la vita di Agata Ciavarella è come sospesa in una dimensione spazio-temporale a noi sconosciuta. Lei, nata in Australia circa 60 anni fa da genitori sammarchesi, mi parla in un dialetto arcaico, l’italiano non lo conosce ma il mio carpinese le è sempre chiaro.

Sua mamma, partita ventenne e oggi alla soglia dei 100, non è mai tornata a casa sua, “n’dlu foss”: il biglietto costava tanto decenni fa ma soprattutto c’era la paura di non riuscire più a rientrare in Australia.

Camminiamo a San Marco in Lamis, tra i luoghi dei racconti di sua madre e lei, finalmente, dà un’immagine a ogni cosa: “li mugnal d’la padula da dova li mamm facev’n li carbuner”, lu casalott, lu foss, la chiesa del Purgatorio di cui la signora Veneranda ci concede le chiavi per entrare.

Poi entriamo a Santa Chiara: è la chiesa di suo padre e lei lo vede lì mentre viene battezzato, ad aspettare la comunione, poi la cresima; l’organo è lo stesso che suonava le note in quei giorni. L’emozione è grandissima e travolgente. L’emigrazione costa tanti sentimenti, malinconici o perduti.

Agata a casa sua, vicino Melbourne, prepara li r’cchjtell cu lu suc, li mulagnan arr’chijn, fa anche lu vincott d ficura e assaggia quello novello con li sfring’l, una prelibatezza che pochi giovani garganici conoscono. Agata mi racconta tante altre cose nei due giorni tra San Marco e Vieste, un vulcano, ma è arrivato il tempo di salutarci. Ci lasciamo con la promessa di rivederci di nuovo, magari in Australia e poi mi dice: “sonn duj jurn ca te canosc ma m par già nu mar d temp”.
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¹ Quella di Agata è solo una delle oltre 5000 storie tra Australia e San Marco in Lamis, un centro che nel secolo scorso contava oltre 20000 abitanti, oggi dimezzati.
² La foto non è un granché ma è l’unica che ho.

Domenico Sergio ANTONACCI – Matteo PRENCIPE

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