Grazie alla volontaria ed esperta di tradizioni popolari del Gargano, i pazienti del Centro Alzheimer di San Marco in Lamis si riabilitano con i canti e gli stornelli di un tempo.
Grazia Galante lo ha capito per intuito, ma la sua azione è diventata di matrice terapeutica. Lei non è un sanitario, ma una volontaria e tutti i venerdì si reca al Centro Alzheimer di San Marco in Lamis per stimolare gli anziani affetti da questa patologia a ricordare i canti e gli stornelli di un tempo.
Galante è una cultrice di tradizioni locali ed è autrice di numerosi volumi su storia, canti, memorie del popolo. È di San Marco in Lamis, città che ospita il nosocomio “Umberto I”, da tempo riconvertito. La struttura ospita una stupenda Residenza Sanitaria Assistita (RSA), in cui ha sede un particolare Centro Alzheimer. Qui si sperimentano azioni terapeutiche alternative per stimolare gli utenti affetti da questa malattia gravemente invalidante della memoria e del sistema nervoso nel suo complesso.
Anche in altre realtà si è visto che attraverso il canto e la musica gli utenti tornano ad essere più attivi o comunque a vivere/rivivere momenti della loro vita attraverso il recupero e la riconnessione di pezzi spezzettati della loro memoria.
Galante lo fa anche per arricchirsi di stimoli, che la spingono a proseguire con questa sperimentazione. Ad oggi ha dato frutti eccezionali. Medici, Infermieri ed OSS della struttura sono entusiasti dell’iniziativa. Ad essi si abbinano i complimenti di parenti e care-giver.
Da questa parte profonda del sud garganico emerge prepotentemente una storia di assistenza e di sostegno terapeutico che non ha eguali. A dimostrazione che anche nel Meridione ci sono isole felici che possono insegnare tanto al Nord più blasonato.
Brava Grazia e complimenti a chi l’iniziativa l’ha voluta sostenere.
Angelo DEL VECCHIO
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