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Cagnano Varano, il Palasport dedicato al Maresciallo Vincenzo Di Gennaro

Il sindaco Costanzucci: «Per non dimenticare». La città ricorda il sacrificio del carabiniere barbaramente ucciso sette mesi fa  

di Francesco Trotta

Per il maresciallo maggiore dei Carabinieri, vice comandante della locale stazione Vincenzo Carlo Di Gennaro barbaramente ucciso a Cagnano Varano il 13 aprile 2019 a 46 anni da Giuseppe Papantuono, durante un normale controllo, dopo la intitolazione del larghetto nel cuore della città di San Severo del luglio scorso, da ieri anche il Palasport del Comune di Cagnano Varano porta il suo nome: PalaDiGennaro, con la “o” finale in tricolore.

“Oggi siamo qui per esercitare il nostro diritto-dovere alla memoria” le toccanti parole del sindaco Claudio Costanzucci, visibilmente emozionato dinanzi alla folta platea – in prima fila il padre Luigi (“qui vive mio figlio”), la fidanzata Stefania e la sorella Lucia dello sfortunato militare caduto in servizio – che ha gremito la struttura sportiva inaugurata nel dicembre 2017 sempre da Costanzucci dopo 22 anni di attesa.

“Cagnano Varano non ha dimenticato il maresciallo Di Gennaro. Ma soprattutto non ha dimenticato Vincenzo –ha incalzato Costanzucci- non lo hanno dimenticato le istituzioni locali, non lo hanno dimenticato le migliaia di cittadini onesti che la sera stessa si sono radunati spontaneamente ed hanno attraversato silenziosamente le vie della città fino alla caserma. Un silenzio mai così assordante, significativo del genuino sentimento di dolore provato dai cittadini che qui mi onoro di rappresentare.”

Rispettato in pieno il programma stilato alla vigilia: alle 10 c’è stato l’arrivo delle autorità e l’accoglienza da parte del primo cittadino di Cagnano Varano presso la parrocchia San Francesco d’Assisi, dove è stata poi celebrata la Santa Messa officiata dall’arcivescovo Padre Franco Moscone. Il quale nell’omelia si è soffermato sulla pericolosità derivante dalla detenzione delle armi da parte dei cittadini ed ha citato come esempio (in negativo) gli Stati Uniti d’America dove ai cittadini è consentito possedere delle armi, con il risultato che l’America oggi è – ha sottolineato l’arcivescovo – il paese con il maggior numero di morti assassinati a causa proprio delle armi detenute dagli stessi cittadini americani.

Al termine della funzione religiosa il trasferimento presso il Palasport per il momento clou ovvero la scopritura della targa posta sul lato dell’ingresso della struttura, fissata per le ore 11.30. Una targa in memoria del maresciallo assassinato sul lavoro. Tutto l’evento è stato accompagnato dall’orchestra IC Nicola D’Apolito “Musicando”.

Alla cerimonia oltre al sindaco, erano presenti numerosi sindaci della zona, il presidente dell’ente Parco nazionale del Gargano Pasquale Pazienza, il vescovo Padre Franco Moscone, il generale di corpo d’armata Vittorio Tomasoni, il comandante provinciale dei Carabinieri Nicola Lorenzon e l’assessore allo sport della Regione Puglia Raffaele Piemontese. “E’ bello – ha rimarcato quest’ultimo- che una struttura dove possano incontrarsi bambini, ragazzi, giovani, adulti e anziani porti il nome di Vincenzo, grande uomo e grande carabiniere”.

Si è così concretizzato quell’annuncio dato dal sindaco Costanzucci sette mesi fa, subito dopo i solenni funerali (si svolsero qualche giorno dopo il barbaro omicidio del 13 aprile): dedicheremo il Palazzetto alla memoria di Di Gennaro. Da ieri quella targa posta sulla facciata del Palasport ricorda a chiunque – atleti e spettatori- l’immane sacrificio del maresciallo maggiore Vincenzo Carlo Di Gennaro (in quel tragico episodio rimase ferito il carabiniere Pasquale Casertano che era con lui, rientrato dopo la lunga convalescenza al lavoro), medaglia d’oro al valoro civile.

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