Cantanti ed interpreti a San Marco in Lamis

di Luigi CIAVARELLA

Prima parte di un viaggio all’interno delle voci più belle della canzone del nostro paese.

La lista dei cantanti (cantautori, interpreti e affini principalmente pop) che si sono succeduti in paese da sessant’anni in qua è abbastanza nutrita. Si tratta solitamente di nomi che hanno saputo, con impegno, passione e talento, ben interpretare una vocalità eterogenea, spesso con sentimento altre volte con spirito combattivo ma sempre nel solco di una continuità generazionale che ha sempre privilegiato il bel canto. Un percorso formativo a volte costruito anche sui contenuti testuali, che, talvolta espressi anche con originalità, ha portato in qualche caso la canzone (quella popolar tradizionale e cantautorale per esempio) anche al di là del guado del semplice intrattenimento, che invece è stato l’obiettivo di molti di loro.

Non si tratta di fare un censimento tout court, oltremodo impossibile, ma, considerato l’alto numero dei personaggi che in qualche modo sono riusciti a far parlare di sé, abbiamo deciso di indicare soltanto quei nomi ritenuti più significativi.

Abbiamo avuto cantanti puri, specialmente nei cinquanta e sessanta (con code anche negli anni successivi per continuità col passato) come pure cantanti più inclini al rock emersi nei settanta, per lo più espressione di formazioni musicali, oppure cantautori di stampo classico, attualmente sulla scena, che sono partiti nel periodo a cavallo di secolo proponendo una loro idea musicale, con qualche eccezione anche nei settanta, dove alcuni hanno persino lasciato traccia del loro impegno su dischetti analogici.

Gli anni ottanta invece hanno rappresentato un periodo ricco di novità soltanto se si guarda alla scoperta delle voci femminili, che finalmente irrompono sulla scena ottenendo una visibilità di merito pari a quella maschile se non di più per il carattere spigliato con cui si propongono. Sono anch’esse espressione di band musicali (penso alle ragazze che hanno contribuito ai canti popolari di Festa Farina e Folk – Arcangela La Porta, Rachele Bonfitto e Manuela Di Summa – ; e alle varie interpreti che si sono succedute nel gruppo i Fly di Paolo Pinto – Elvira Massaro, Angela Gentile, Marianna Aucello) e la loro partecipazione ha sicuramente mutato i rapporti all’interno dei gruppi determinando nuove scelte stilistiche. Il numero delle donne poi si sarebbe allargato ulteriormente a partire dai primi anni di questo secolo in maniera considerevole portando in dote una ventata di freschezza che è servita per cambiare gli orizzonti della proposta musicale.

Attualmente il paese sta vivendo un periodo di stabilizzazione con alcune promesse che si stanno concretizzando nei circuiti importanti della canzone contemporanea, che vede coinvolte due nomi (Lucia Ruggieri e Michela Parisi del duo Mikyami) con ottime opportunità di ottenere risultati.

I NOMI STORICI.

Inevitabilmente una lista completa di tutte le voci che per qualche ragione hanno eseguito brani davanti ad un microfono e una platea disposta ad ascoltare, anche per breve tempo, è davvero impresa titanica e, come è facile intuire, cercheremo perlomeno di non tralasciare almeno quelle più importanti, sicuramente i nomi che “hanno fatto” davvero la storia musicale del paese.

Comincerei da Michele Fulgaro, classe 1940, cantante melodico dai toni romantici, ancora sulla cresta dell’onda nonostante gli anni (l’ultima apparizione alla recentissima manifestazione presso il Centro anziani in occasione dei festeggiamenti della loro associazione), protagonista assoluto di una stagione musicale irripetibile, quella dei cinquanta/sessanta. Simile a Michele è stato Beppe Monte, di sei anni più giovane, anch’egli cantante dai modi semplici e coinvolgenti capace di catturare quelle atmosfere romantiche che i pezzi d’attualità gli fornivano a suo tempo. Beppe è scomparso nel 2008. Un altro nome importante in

questo senso è stato Bonifacio Tancredi, alias Little Rock, scomparso agli inizi del 2010. Bonifacio possedeva un carattere dirompente e una voce in grado di spaziare in ogni direzione musicale. Dello stesso periodo vi è pure Tonino Rispoli, (1931 – 2007) interprete genuino e confidenziale che ha saputo dare voce ai buoni sentimenti attraverso una interpretazione che prendeva spunti dalla canzone francese di cui era devoto. Ha lasciato tracce sonore del suo talento. Allo stesso modo l’iconico Maestro Tackis, nome d’arte di Luigi Soccio, indimenticabile personaggio dal carattere ironico, comico e beffardo. Lo possedeva l’arte dell’avanspettacolo di cui aveva una padronanza sconfinata. Il suo era un intrattenimento dotato di una sua dignitosa originalità, unica nel panorama dello spettacolo in paese. Luigi è scomparso nel 2009. Anch’egli ci ha lasciato un dischetto dai contenuti molto esilaranti.

Abbiamo avuto anche alcune voci importanti cresciute fuori dalla nostra valle. Storie di emigrazione, tratto distintivo della storia del nostro paese. Penso a Peter Nardella, (nella foto-copertina) figlio di nostri emigranti ma nativo ad Akron (USA) il quale riuscì ad imporsi in un ambiente musicale per niente facile, con una voce ricca di pathos, intonata sui tanti stili che hanno caratterizzato la sua vita artistica. Scomparso nel 2002, era molto legato alle sue origini sammarchese. Anche Michele Rendina, emigrato in Australia, tuttora in attività, è riuscito a farsi valere sopratutto nella comunità italiana di quel lontano paese, con canzoni di taglio nostalgico molto gradite ai suoi compaesani. Ha prodotto un paio di dischetti analogici tra cui l’arcinota “L’amore a primavera”. Da citare anche la Cursio Showband, una formazione capitanata da Tony Cursio, costituita su base familiare, impegnata nel mondo dello spettacolo,   

Un posto di grande rilievo lo occupa però il giovane cantante e musicista Pino Soccio. nativo di Peterborough (Inghilterra) dove risiede ma figlio di genitori sammarchesi. Oltre a cantare Pino suona le tastiere ed è fondatore di una cover band dedita alla musica dei Pink Floyd (Echoes of Floyd) tra le migliori al mondo per questo genere di suoni.

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