Autori del ritrovamento lo Speleo Team Montenero che ha come principali obiettivi la ricerca scientifica e la valorizzazione e la promozione del territorio. «Colmare il vuoto lasciato da Gabriele Tardio e Tonino Guida».
Una scoperta avvenuta per caso, mentre alcuni speleologi del posto erano alla ricerca di nuove cavità carsiche in località “Chiancate”, nella zona boschiva ricadente nel territorio di San Marco in Lamis. È la sensazionale scoperta fatta dallo Speleo Team Montenero (comitato scientifico nato dalle ceneri dell’omonima associazione speleologica) avvenuta nei giorni scorsi ad opera di Gian Piero Villani insieme al suo folto gruppo di collaboratori di cui fanno parte, tra gli altri, archeologi, paleontologi e architetti.
Si tratta di un villaggio di probabile età medioevale risalente al XII secolo, completamente racchiuso in una suggestiva cinta muraria alta circa 4 metri, rimasta intatta in diversi punti e caratterizzata da porte d’accesso ad arco lievemente acuto. Secondo una prima stima, l’estensione del villaggio sarebbe di circa 10 mila mq, al cui interno si distinguono ancora i resti di quelle che erano le strutture portanti dell’abitato.
Una zona, quella in questione, abbastanza impervia e poco battuta a causa della fitta vegetazione (messa a dura prova dalla mano dell’uomo), che fino ad oggi ha celato agli occhi del mondo l’esistenza del sito.
Ad attirare l’attenzione dello Speleo Team Montenero il solito taglio furtivo di numerosi alberi. «Ci siamo avvicinati per renderci conto di cosa fosse successo, quando abbiamo notato il grosso muro a secco e l’intero casale», racconta Gian Piero Villani a Sanmarcoinlamis.eu.
Dalle ricerche eseguite a cura di Padre Stefano, archeologo e neo responsabile della biblioteca di San Matteo, da Armando Gravina, uno dei maggiori archeologi della zona e da Tonia Bocola, esperta del periodo Tardo Antico, il villaggio non sarebbe mai stato ufficialmente censito né esistono cenni nelle ricerche degli studiosi locali. Gli ulteriori approfondimenti in corso serviranno a chiarire e a completare il panorama della scoperta.
Gian Piero Villani e il suo sodalizio non sono nuovi a rinvenimenti del genere. Risale difatti al febbraio del 2016 l’ultimo ritrovamento sul Gargano che fece il giro del web, ovvero la scoperta di una sepoltura risalente all’età del bronzo ricavata all’interno di una grotta, al cui interno fu rinvenuto un teschio, cocci di vasi in frantumi e disegni sulle pareti.