“FAST-Confsal Foggia” denuncia: «Finanziamenti infrastrutture, per la Capitanata 636,3 milioni ma dove sono i fondi?»
Patto per la Puglia e altri strumenti di programmazione solo parole e nessun cantiere!!!
Sono passati ormai quasi tre anni dalla firma di Matteo Renzi (allora presidente del Consiglio dei Ministri) che destinava alla Capitanata la considerevole somma di 636,3 milioni di euro dai finanziamenti del “Patto per il Sud” e dal salvadanaio del fondo CIPE di “Sviluppo e Coesione 2014-2020”, dove venivano stanziati i fondi ritenuti necessari per vedere finalmente giungere a compimento fondamentali opere, ritenute di vitale importanza, per lo sviluppo di Foggia e di tutta la provincia. A queste altre nel frattempo si sono aggiunte, sostenute dalla FAST-Confsal nazionale e di Puglia, come la seconda stazione sulla rete TEN-T utile ad oltre 4,5 milioni di residenti in tutta la Puglia e parte della Basilicata.
“Abbiamo sentito proprio oggi il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel suo intervento alla presentazione a Roma del Rapporto Svimez 2019 – sottolinea il segretario regionale della FAST Confsal di Puglia e Basilicata Vincenzo Cataneo – affermare i ritardi e la sperequazione nella spesa pubblica e negli investimenti che ha riguardato il Mezzogiorno, acuito in questi ultimi venti anni, e che hanno fatto aumentare il divario con il CentroNord non realizzando opere infrastrutturali programmate e finanziate da anni!”
Un esempio significativo è il famoso treno-tram Foggia-Manfredonia che era destinato a rivoluzionare l’intera mobilità dei passeggeri (turisti, studenti e lavoratori) lungo la direttrice che collega Foggia all’intero promontorio del Gargano al pari di come già fatto, e bene, con la Foggia-Lucera.
La FAST Confsal ha proposto numerose osservazioni e ulteriori elementi conoscitivi a favore anche di questo progetto innovativo alla Regione Puglia, sia nel 2015 e sia a luglio del 2019, ritenuto a ragione fondamentale per lo sviluppo sistemico e sostenibile del territorio di Capitanata, con soluzioni di trasporto integrato di treni e di bus per favorire lo spostamento (rapido, sicuro e a basso impatto ambientale) dei passeggeri in zone sempre più vaste delle città interessate (Lucera, Foggia, San Severo, Manfredonia) e di zone di rilevante importanza turistica (Rodi G., Peschici, Vieste, Mattinata, Monte Sant’Angelo).
A tal proposito invece si è dovuto registrare in questi ultimi 10 anni riduzione degli stanziamenti previsti inizialmente nel 2009 per oltre 80 milioni di euro ai circa 60 milioni di euro nel 2016 e, recentemente nel giugno 2019, addirittura la trasformazione ad altra progettualità il cd BRT del progetto originario e la ulteriore riduzione dei fondi sempre da parte della Regione Puglia assessorato ai Trasporti!
Tutto ciò mentre lo Stato definisce nell’ultimo contratto di programma siglato qualche mese fa tra Rete Ferroviaria Italiana e Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti la elettrificazione ed il potenziamento delle linee ferroviarie come quelle della Foggia-Manfredonia a trazione diesel.
Qualora non bastasse questa evidente contraddizione v’è né un’altra riveniente dall’ultima legge di bilancio 2019 che all’art. 1 co. 127 e 128 delinea l’individuazione ed il finanziamento di interventi similari per linee identiche alla Foggia-Manfredonia ma posizionate al Nord come la Biella-Novara!
“Per questa evidente penalizzazione e per tutta un’altra copiosa serie di investimenti fermi e mancati pur in presenza di risorse finanziarie e indubbie necessità realizzative nel territorio della Capitanata riteniamo come FAST- Confsal – ribadisce il sindacalista autonomo – sia opportuno ancor di più rispetto a quanto dichiarato oggi dal Premier Conte dare risposte al territorio su tali progetti e sul perché non procedono e che fine hanno fatto i soldi stanziati per queste opere che, oltre a riqualificare la Capitanata sarebbero fonte certa di lavoro e di occupazioni stabili e di qualità, necessarie con l’apertura di nuovi cantieri. Infine da ciò potrebbe trarne beneficio anche i vari segmenti del trasporto coinvolti: ferroviario, tpl, aeroportuale, stradale, logistico, portuale, ecc. per la necessità inevitabile di nuovo personale addetto ai servizi di trasporto e manutenzione. Per tutti questi aspetti chiediamo un incontro al Presidente della Provincia di Foggia Nicola Gatta e la partecipazione alla prossima riunione della Cabina di Regia nella quale si parla del cd Settore Pubblico Allargato – precisa Cataneo – poiché molte delle Aziende pubbliche e lo Stato hanno investito molti meno fondi nel Mezzogiorno, in Puglia e in Capitanata, a tal punto che si corre il rischio che avvenga un taglio di fondi da parte dell’Unione Europea per inadempienza sul principio di addizionalità, e che ciò potrebbe avere come conseguenza il perdurare dell’arretratezza generale del territorio foggiano, di quello pugliese e lucano, ed ancor di più di quello del Mezzogiorno. Partendo proprio dalle precedenti osservazioni citate – chiosa il dirigente Fast-Confsal di Puglia e Basilicata,- dopo la Capitanata chiederemo di fare altrettanto con gli altri ambiti territoriali provinciali di Puglia e Basilicata”.