I dipendenti erano addetti alla raccolta dei rifiuti nel comune di San Nicandro.
Licenziati dalle conseguenze di un’interdittiva antimafia che ha raggiunto l’azienda presso la quale lavorano da sei anni. Ma ora a seguito di un ricorso l’azienda ha ricevuto la sospensiva, mentre loro – i lavoratori che sostengono di non c’entrare nulla con quell’interdittiva – sono ancora senza lavoro. È la beffa che ha colpito trenta lavoratori foggiani della Gial Plast, azienda leccese del settore ambientale, da circa un anno titolare dell’appalto per la raccolta dei rifiuti a San Nicandro Garganico.
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