«Sperpero di danaro pubblico»
Riceviamo e pubblichiamo alcune riflessioni ad alta voce dell’Arch. Angelo Nardella
Il paese di San Marco in Lamis vive in coma irreversibile che peggiora continuamente e si avvia verso la decadenza finale.
Questo degrado socio-economico-occupazionale, non viene avvertito dai cittadini stabilmente residenti, perché loro non avvertono questa lenta agonia, ma essa viene percepita in maniera forte da quei cittadini che allontanandosi provvisoriamente rientrano in zona.
I fattori di questo degrado sono molteplici, però si possono sintetizzare in pochi elementi:
la mancanza di amministrazioni civiche che in passato non hanno saputo recepire le istanze concrete dei cittadini e la scarsa visione verso la risoluzione dei problemi sociali; queste mancanze hanno prodotto e stanno producendo effetti devastanti, perché il paese si spopola quotidianamente di elementi validi, di imprenditori e di menti eccelse.
L’altro elemento fondamentale che ha contribuito al degrado del paese è la scarsa conoscenza dei problemi amministrativi le scelte sbagliate, fuori da ogni logica di ricadute di benefici per la collettività.
In ultimo, il disordine urbanistico soprattutto per interventi pubblici errati, sperperando danaro della collettività in opere inutili, opere realizzate e successivamente distrutte e rifatte, progettazioni eseguite e mai realizzate, parcelle di onorari pagate, opere iniziate e abbandonate, iniziative private valide boicottate, piani urbanistici creati ad arte per favorire gli speculatori creando conurbazione e disagi alla collettività.
L’urbanistica va intesa come migliore insediamento umano e certamente quelle scelte sbagliate o pilotate con la corresponsabilità di alcuni padrini, hanno prodotto sul territorio degli scempi incancellabili, aggravando il degrado sociale e costringendo i cittadini verso altri lidi.
L’urbanistica praticata a San Marco è stata disciplinata in maniera caotica senza il rispetto degli standard urbanistici, interpretando leggi in modo superficiale o solo per convenienza pur di fare discriminazione, perseguitando Tizio per favorire Caio e trascurando l’obiettivo primario del miglior insediamento umano.
Infatti, tutta la zona di espansione è priva di spazi pubblici collettivi di verde di quartiere e parcheggi e quelle poche ed esigue aree tipizzate a verde e parcheggi, rappresentano ricettacolo di immondizie, con grave disagio per la salute pubblica.
Perché tutto questo? Per ignoranza! Per incapacità! O volutamente!
Le scelte urbanistiche sono importanti per lo sviluppo della crescita. Una scelta sbagliata produce degrado, una scelta mirata produce sviluppo e crescita.
La crescita di una comunità è data dalle scelte mirate, dalla dotazione dei servizi, dalla percorrenza dei sistemi urbani, dalla gestione amministrativa, la quale deve eliminare le pastoie burocratiche a volte create ad arte da amministratori e funzionari per apatie personali, perché ad una richiesta legittima deve corrispondere una risposta puntuale e precisa, senza condizioni che negano il diritto legittimo del cittadino.
Incoraggiare tutte le iniziative private legittime produttrici di benefici sul territorio, perché qualsiasi iniziativa contribuisce allo sviluppo socio-economico-occupazionale del paese.
Controllo vigile del territorio per reprimere qualsiasi abuso; servizi sociali efficienti con particolare riguardo verso le famiglie bisognose.
Impiego di risorse pubbliche in progetti mirati, atti a migliorare le condizioni sociali del paese e creare le condizioni di vivibilità, senza strafare lo sperpero di danaro pubblico.
È evidente che la vivibilità del paese dipende dalla civica amministrazione, intesa in senso lato, perché coinvolge il cittadino nel processo di trasformazione e nella salvaguardia della cosa pubblica.
Una amministrazione attenta e vigile che amministra in funzione della crescita del paese, con senso di responsabilità, oculatezza, trasparenza e legalità, innesta un processo di sviluppo e di ricadute di benefici per l’intera collettività, sensibilizzando il rientro in loco di alcuni cittadini che si erano allontanati e nel contempo stimola i cittadini medesimi a intraprendere iniziative di sviluppo per la crescita del paese.
Queste considerazioni devono far riflettere gli individui che oggi amministrano a Palazzo Badiale di invertire la rotta di marcia ed intraprendere il processo del risveglio dal coma in cui il paese è stato trascinato, senza condizionamenti, senza sottomissioni reverenziali e liberi dagli schemi partitici e giochi di potere, o si vuole continuare ad amministrare il paese con gli stessi metodi peggiori dei precedenti amministratori?
Queste considerazioni devono far riflettere anche i cittadini nel momento del voto, di scegliere individui capaci, disponibili e preparati, senza cadere nelle promesse facili dai politicanti da strapazzo, presuntosi ed avventurieri come sinora è accaduto che hanno determinato l’agonia del paese, riducendo il paese “GIOIELLO D ‘ITALIA” in una pattumiera. (Angelo Nardella)