Nei giorni scorsi i Carabinieri della Compagnia di Cerignola hanno arrestato FRATEPIETRO Carmine, già noto pregiudicato andriese di 41 anni. Nei suoi confronti è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dalla Sezione del Riesame del Tribunale di Bari su richiesta della Procura della Repubblica di Foggia, che aveva fin dall’episodio incriminato diretto le indagini, perché ritenuto essere uno dei membri del commando paramilitare che il 29 febbraio 2016, lungo il tratto della Statale 16 bis ricadente nel territorio comunale di Trinitapoli, aveva assaltato in pieno giorno un furgone portavalori dell’I.V.R.I. di Bari, riuscendo ad impossessarsi di ben 728.665 euro.
Mentre questo gruppo si occupava direttamente del furgone, un’altra squadra aveva intanto provveduto ad isolare il tratto di strada interessato, sia per impedire la fuga ai “vigilantes” assediati sia per impedire l’arrivo dei soccorsi. Tre auto, un furgone, un autocarro ed un autoarticolato erano infatti stati posti a sbarramento, alcuni dei quali dati anche alle fiamme, a monte del furgone, a valle sulla carreggiata opposta, sullo svincolo più vicino e sulle due complanari, e decine di chiodi artigianali a quattro punte erano stati disseminati sul manto stradale ad ulteriore impedimento a chi fosse riuscito a raggiungere il luogo dell’assalto.
Al termine dell’assalto il gruppo si era infine dileguato verso Foggia a bordo di quattro autovetture, rinvenute poco dopo, a breve distanza dal luogo della rapina, e risultate poi, come tutti i veicoli utilizzati, rubate nelle settimane precedenti.
Per quanto invece riguarda la condizione delle guardie giurate, fortunatamente, nonostante le decine di colpi sparati da più fucili d’assalto, solo una di loro aveva riportato appena una lussazione ad una spalla ed una lesione ad un ginocchio.
Le complesse indagini, svolte dai Carabinieri della Compagnia di Cerignola sotto la direzione della Procura della Repubblica di Foggia, durate circa un anno, avevano poi consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico di FRATEPIETRO Carmine, ritenuto responsabile, con almeno altre dieci persone ancora in corso di identificazione, dei reati in concorso di rapina aggravata, detenzione e porto abusivo di armi da guerra e ricettazione.
Era così stato possibile raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico del FRATEPIETRO anche in relazione a quelle due rapine, per le quali era quindi stato arrestato nel 2017 in esecuzione di due distinte misure cautelari, dai Carabinieri di Bari e di Siena. A conferma che la banda armata fosse sempre la stessa erano arrivati anche gli accertamenti balistici effettuati sempre dai Carabinieri del R.I.S. sugli oltre 40 bossoli di kalashnikov rinvenuti sul luogo dell’assalto di Trinitapoli, i cui esiti avevano stabilito che tre dei fucili mitragliatori usati per la rapina del 29 febbraio 2016 erano stati utilizzati anche nell’assalto ai portavalori avvenuto nel 2015 a Bari.
Nei confronti di FRATEPIETRO Carmine i Carabinieri della Sezione Operativa del NORM della Compagnia di Cerignola hanno quindi eseguito alcuni giorni addietro la misura della custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Bari, che ha così condiviso le risultanze investigative espresse dalla Procura della Repubblica di Foggia, notificandogli il provvedimento presso la casa circondariale di Foggia, dove l’andriese si trovava già detenuto per altra causa.