di Tonino DEL VECCHIO.
Come preannunciato, celebrato in pompa magna l’onomastico del plesso scolastico locale, intitolato a San Giovanni Bosco, a Rignano Garganico. Un centinaio di bambini e ragazzi dalla scuola per l’infanzia, alla Elementare e Media, con i rispettivi docenti e numerosi genitori hanno affollato per tutta la mattinata di ieri il primo piano dell’edificio.
In prima fila erano seduti, tra l’altro, Don Antonio Gianfelice, vice parroco, e il Consigliere delegato, Giuseppe Motta, a nome e per conto del sindaco Luigi Di Fiore, assente dal paese per improrogabili impegni istituzionali.
A farsi avanti per prima ai microfoni è stata l’insegnante Carla Bonfitto, in sostituzione della titolare del progetto, Carolina Carfagna, docente di Religione, assente per malattia. La stessa ha spiegato ad una ad una le ragioni della festosa iniziativa educativa che mirava a far conoscere ai ragazzi la vita del Santo, impegnato per tutta la vita a sollevare le sorti della gioventù, riscattandoli dalla strada e dalla fame e inducendoli a frequentare l’oratorio e i laboratori per apprendere a leggere e a scrivere e ad imparare un mestiere. E ciò sulle orme di un altro grande Santo dei secoli passati, come San Francesco di Sales.
Non a caso i seguaci di Don Bosco, vengono chiamati salesiani. Nell’ordine sono seguiti a puntualizzare i vari concetti e temi di apprendimento, per la scuola primaria: Michela Russo, Ilaria Battista e Siria Demaio e per la Media: Luigi Orando, Aurora Viola, Ersiona Lulas, Anna Pia Squeo, Pasquale Vocale e Jangozzi Rilind. Dopo di che ha preso la parola il parroco, Don Santino Di Biase, innestandosi nel discorso, ha tenuta una vera e propria lectio magistrale sul Santo e il suo insegnamento, precisandone i pilastri fondativi, quale ragione, religione ed amorevolezza e l’eterna lotta tra il bene e il male.
Il primo rappresentato dalla goccia di miele e l’altro dalla botte di aceto, l’una che accresce la fratellanza e la solidarietà, l’altra ti distrugge e ti isola da ogni consenso, invitando al termine tutti i ragazzi e gli stessi bambini a diventare una botte di miele, indispensabile per volere bene a se stessi e agli altri.
La pause, come pure il finale sono state salutate da una serie di appropriate canzoni ispirate al Santo, come: Musica Musica Mia; Un Sogno dentro ad un Cortile; il Sudore e la Mente, infine, il “Gesù che passa” , cantata e mimata dai più piccoli con molta grazia e simpatia, tanto da fare andare in tripudio tutti i presenti. Hanno collaborato alla buona riuscita dell’evento, oltre alla citata Bonfitto, gli insegnanti: Ianno, Malerba, Vigilante, Cursio,e Ramunno.
La vera festa religiosa in onore del Santo sarà celebrata questa sera nella rinascimentale Chiesa Matrice “Maria SS. Assunta”, ubicata nel cuore del centro storico medievale.. Lo si farà con una Santa Messa Solenne, officiata da Don Angelo Draisci, già vice ispettore dell’Ispettoria Salesiana del Sud in quel di Napoli.