L’ente Parco Del Gargano socio di maggioranza pensa al rilancio. Il presidente Pazienza puntualizza: “L’oasi non chiude”
di Francesco Trotta
Sciolta e liquidata la SpA che ha finora gestito l’Oasi Lago Salso. E’ l’ultima novità in ordine di tempo che arriva dalla zona umida sulla riviera sud di Manfredonia. Con atto notarile datato 20 dicembre 2019 il socio di maggioranza (l’ente Parco Nazionale del Gargano che deteneva il 96 per cento delle quote, 4 per cento al CSN, Centro Studi Naturalistici) ha dato corpo ai suoi propositi.
Un azzeramento propedeutico però al rilancio del sito naturalistico: “L’Oasi Lago Salso non chiude – puntualizza infatti il presidente dell’area protetta Pasquale Pazienza – ma si avvia verso una fase di profondo cambiamento e di riorganizzazione, resisi necessari dopo una gestione, sia attuale che passata, caratterizzata da forti criticità, che hanno compromesso la possibilità di assicurare un’effettiva fruizione pubblica dell’area basata su una concreta e corretta valorizzazione delle valenze naturalistico-ambientali in essa contenute.”
A vuoto pertanto il tentativo (sotto forma di proposta) avanzato qualche settimana fa dal socio di minoranza – il CSN – che si era detto disponibile a rilevare l’intero pacchetto delle azioni. “Proposta – precisa il presidente Pazienza – non presa in considerazione per oggettivi vincoli legislativi e contrattuali.” Si è così compiuto il destino – nell’arco di poco meno di 40 giorni – della SpA in piedi dal 2015. E’ in sostanza il tempo trascorso tra il 12 novembre, giorno della seduta del consiglio direttivo (che approvò all’unanimità la mozione di scioglimento e liquidazione presentata dal Presidente Pazienza in sella da poco più di 4 mesi) e il 20 dicembre, giorno dell’atto notarile che ha messo il tutto “nero su bianco”. Rispettata quindi in pieno la road map fissata in quella circostanza: indizione di un’assemblea straordinaria, approvazione del bilancio al 31 dicembre e contestuale avvio della procedura di messa in liquidazione entro fine anno.
Ma vi è un’altra novità: la zona umida è finita nel mirino dei Carabinieri, i quali, nei giorni scorsi hanno bussato al cancello dell’oasi sulla strada statale 141 delle Saline al km 7.2 (tra Manfredonia e Zapponeta) per una capillare azione di controllo, i cui esiti saranno resi noti a breve. L’Oasi Lago Salso, ricordiamolo, è un territorio di straordinaria importanza naturalistica che si estende per oltre mille ettari. Rientra nel perimetro del Parco Nazionale del Gargano, è inoltre una zona SIC (Sito d’Importanza Comunitaria), oltre che Zona di Protezione Speciale (ZPS). Nel 2015 per via di una legge sulla razionalizzazione delle società partecipate, il Comune di Manfredonia trasferì la proprietà dell’86% delle quote che possedeva della società di gestione (non la proprietà dell’area) all’ente Parco Nazionale del Gargano che passò così dal 10% al 96% del pacchetto azionario del capitale. Con l’atto notarile di 10 giorni fa, quella fase, dopo 4 anni, è andata in archivio.
Oggi per la zona umida è tempo di “nuovi orizzonti”: sono infatti in calendario a breve diverse visite istituzionali finalizzate alla programmazione dei necessari passaggi da compiere per la intera riorganizzazione della gestione dell’oasi.