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Omnia vincit AMOR. Genocidi del ‘900, dal buio alla rinascita

Suoni, forme, parole a cura degli alunni e l’orchestra della “Galiani” di San Giovanni Rotondo.

Omnia vincit AMOR. Si è scelto di partire da qui, dall’amore capace di vincere sul buio, sulle barbarie, sull’inverno umano, per affrontare dei temi scottanti e scomodi, intorno a cui spesso si fa retorica, ma poca riflessione profonda.

I ragazzi dell’Istituto comprensivo Dante-Galiani hanno voluto ribaltare le immagini, la prospettiva, guardare tutto da una visione desueta. E se Virgilio, nelle sue Bucoliche, affermava che l’Amore, sì, l’AMORE sa e può vincere su tutto, noi abbiamo voluto affrontare i genocidi del ‘900 in questa data paradossale, eppure ricercata e voluta: la festa di San Valentino. Non è un caso.

Partendo dalla ricorrenza pagana dei Lupercalia, festa della “fertilità” e della “rinascita”, la festività cristiana di San Valentino ricorda un vescovo divenuto vessillo del superamento di ogni diffidenza e di ogni sospetto verso il diverso, tanto da aver unito in matrimonio un legionario pagano con una cristiana, superando la paura, le convinzioni, le differenze. Questa festa, dunque, è sì la festa dell’amore, ma di un amore trasversale, superiore, capace di superare l’inverno e di fare primavera, di rinascere.

Si è voluto spalancare i cancelli di morte e far fiorire i fili spinati, intonare cori e suonare musica su pentagrammi di rinascita, danzare alla vita, conoscere profondamente gli avvenimenti, far calare gli alunni nelle persone che hanno vissuto davvero questi drammi, facendoli parlare con le loro e le nostre parole, per giungere poi a intingere i pennelli in infiniti colori e dare luce a luoghi che hanno saputo essere buio. 

La rilettura dei drammi di questo secolo, per questo, partirà dalla musica e dalle parole ebraiche di Gam Gam per muoversi, a piedi scalzi e rispettosi tra i lager nazisti, in un confronto tra foto d’epoca e foto contemporanee. Un percorso fatto su diversi registri. Suoni, forme, parole… scendendo nel buio della storia per poi risplendere di rinnovata vita nei lavori dei ragazzi che hanno reinterpretato l’arte di vari artisti, ma soprattutto del grande Chagall, pittore franco-russo di origine ebrea.

Tante piccole Anna Frank ci parleranno con le parole di una adolescente, per raccontare un dramma che sa essere inverosimile eppure attualissimo. Una adolescente tedesca ebrea, Anna, una giovane, come giovani erano i desaparecidos, arrestati nell’Argentina degli anni ‘70 per motivi politici o anche per aver compiuto atti antigovernativi. Giovani che furono torturati e resi fantasmi, parvenze, scomparsi.

Eppure, dal dolore e dalla morte, gli studenti hanno immaginato possa nascere anche nuova vita, come in una danza che si animerà sulle note di Dance of delight, il cui testo così recita:  “Gioia dentro l’anima,/ luce nella tenebra,/ sguardi stupiti…i cancelli si spalancano,/ timidi passi in direzione della libertà […] // Fermati un istante ancora,/ in questa gelida memoria:/ risorge l’uomo dalle sue stesse ceneri,/ vincere il male è un dovere della collettività, dell’intera umanità”.

Vita, rigenerazione, gioia che animano il ballo rom Ederlezi, proprio dell’arrivo della primavera. E allora, se amore è rinascita, se amore è superamento della diversità, se amore è conoscenza…non può sussistere discriminazione, non possiamo accettare che si parli ancora di superiorità ed inferiorità, non può esistere connivenza, ancora oggi, per qualunque atto di differenza verso ogni essere umano, che sia nero, bianco, che sia omosessuale, disabile, che sia donna, uomo, che sia straniero, che sia fratello, che sia alto, che sia basso…e potremmo continuare all’infinito.

Dagli armeni a Srebrenica, dai gulag alle foibe, dalla Shoah ai desaparecidos, dal Ruanda fino ai tanti disperati che ancora oggi muoiono nel tentativo di superare il nostro mare…la storia ha continuato a ripetersi, come lama assassina, come inverno perenne…ma sarà di nuovo primavera solo quando ognuno di noi saprà abbracciare la diversità, solo quando sapremo ancora danzare su spartiti di pace, solo quando saremo capaci di rendere davvero la vita bella.

L’orchestra e gli alunni sono stati coordinati e accompagnati in questo viaggio interdisciplinare dai docenti: Nunzia Barbano, Maria Teresa Cocomazzi, Gabriele Cotugno, Costanzo Gemma, Mary Grifa, Maria Grazia Lalla, Maria Filomena La Riccia, Filomena Longo, Brunella Magno, Rita Padalino, Michele Palladino, Stefania Piccirili, Daniela Pirro, Luciano Pompilio.

La manifestazione si svolgerà venerdì 14 febbraio alle 10,30, presso il chiostro comunale di S. Giovanni Rotondo.

Tutta la cittadinanza è invitata.                             

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