C’era bisogno di un virus per rimetterci con i piedi per terra…
di Paolo D’ANDREA
C’era bisogno di un virus per scuoterci e rimetterci con i piedi per terra, a stretto contatto con la nostra fragilità. Pensavamo di esser inattaccabili, immuni a qualsiasi evento. E invece no! Tutto ad un tratto il Covid 19 ha piegato l’Italia. Ci siamo scoperti “esposti” ad un nemico invisibile, senza sapere che lo siamo da sempre. Perché esistere significa essere esposti! Abbiamo però dimenticato l’improbabilità e tutto quello che ci insegna, come la prudenza, il senso di responsabilità. Oggi siamo chiamati, in questa situazione di emergenza, ad assumerci la responsabilità di esser uniti, di fare squadra.
Anche se abbiamo paura, se siamo spaventati, dobbiamo renderci conto che siamo una famiglia e che il dolore che ci accomuna è collettivo. Non dobbiamo più essere indifferenti! Il virus ci deve restituire ancora di più quel senso di comunità di cui ci eravamo dimenticati. Coltivate le vostre passioni, chiamate i parenti al telefono o fate una videochiamata… i legami non si spezzano solo perché si sta a casa… i legami si rafforzano pensando che, così facendo, tuteliamo noi stessi e gli altri.
Ognuno di noi è un piccolo tassello di quell’Italia che è ferita, contagiata, ma non ancora sconfitta. Ognuno di noi è chiamato a sentirsi italiano e a lottare per il bene della nazione. Insieme ce la possiamo fare e ce la faremo. Non è una frase comune. Non deve essere solo uno slogan. Deve essere il nostro credo ogni giorno. Hegel diceva “Nulla di grande è stato compiuto nel mondo senza passione”.
Credeteci con quella stessa passione che mettete ogni giorno nel fare le vostre cose e presto il Covid 19 rimarrà solo un ricordo lontano! Un abbraccio, a distanza, ma caloroso per tutti voi!